A meno di un anno dell’insediamento del nuovo CdA di Afas, espressione della Giunta Romizi, nel settembre 2014, le farmacie comunali di Perugia hanno presentato oggi il loro piano industriale. A far da cornice alla conferenza stampa la Sala Sant’Anna: al tavolo il presidente Virgilio Puletti, il vice presidente Federico Ricci, il direttore generale Raimondo Cerquiglini e la consigliera e garante del Codice Etico e dei Valori, Annalisa Mierla. Presenti nel pubblico, tra gli altri, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, i neo consiglieri regionali Marco Squarta e Giacomo Leonelli, il Presidente del Consiglio Leonardo Varasano, l’assessore al commercio e all’artigianato di Perugia Cristiana Casaioli.
Afas, con le sue 11 farmacie e 1 parafarmacia nel comune di Perugi,a e 2 farmacie per conto dei comunu di Magione e Città della Pieve, è riuscita a divenire una delle prime 60 aziende dell’Umbria: uno step raggiunto, nelle parole di Ricci, grazie ad una missione che ha consentito di “superare la stantia diatriba tra pubblico e privato, tra profitto e ruolo sociale”. Punti cardine del piano industriale diventano, secondo Ricci, dunque “gli investimenti nel layout delle farmacie e nella formazione del personale (perchè per il cliente l’azienda è sempre ciò che vede davanti a sè, nell’ultimo metro), un sistema di controllo di gestione budgeting e reporting sofisticato, e la responsabilizzazione tramite obiettivi del personale non sono caratteristici di un’azienda privata o pubblica, ma di un’azienda di successo, che può diventare un modello per Perugia”.
Un piano industriale, quello di Afas, “proiettato nel futuro”, e volto al connubio tra valore economico e mandato sociale: l’azienda ha deciso di sistematizzare la propria strategia triennale e renderla pubblica in modo trasparente con un documento. Nelle parole del presidente Virgilio Puletti, si tratta di “prefigurare gli scenari dove l’azienda andrà ad operare e individuare gli obbiettivi da perseguire nel medio-lungo termine, con l’intento di raggiungere e mantenere la relativa posizione di vantaggio competitivo”.
Che le farmacie continuino ad essere un “pozzo di soldi”, nelle parole dello stesso direttore generale di Afas, non è più vero: a complicare le cose c’è la Legge Monti del 2012, che, ad esempio, abbassa a 3300 abitanti il quorum per ogi farmacia, istitutisce nuove sedi farmaceutiche riservate solo al provato, abolisce il diritto di prelazione ai Comuni, conferendo a questi ultimi la possibilità di aprire farmacie sovrannumerate. Ma Afas di Perugia non si dà per vinta, volendo porsi come azienda modello nel settore pubblico con uno sguardo imprenditoriale competitivo. Ecco perchè il “board” punta allo sviluppo di politiche promozionali, quali il paniere solidale, gli alimenti per celiaci, la carta plus, la somministrazione di latti artificali al solo prezzo di costo, gli sconti su alcune ditte di prodotti cosmetici, sugli strumenti elettromedicali e su prodotti legti alla stagionalità, così come su condizioni privilegiate sulle forniture alle scuole e agli atrli enti pubblici.
Da Palazzo dei Priori, proprio ieri (22 giugno, ndr) il Consiglio ha approvato il bilancio di Afas 2014 (con 29 voti a favore), e del bilancio previsionale annuale (2015) e pluriennale (2015-2017), approvato con 19 voti a favore e 9 astenuti (Pd-PSI).
Il bilancio 2014 dell’Afas si è chiuso con un utile di esercizio pari a 154.182,57 euro (di cui 114.273,97 euro è l’utile della gestione propria delle farmacie del Comune di Perugia, il restante è relativo alla gestione delle farmacie di San Feliciano, San Mariano e Città della Pieve). Se si considerano i 750.000 euro che l’Afas paga al comune come affitto di ramo d’azienda più i 353.523,43 mila euro di sconti effettuati nell’ambito di una politica sociale che vede 221.505,23 euro di sconti e 132.018,20 di prestazioni gratuite, il risultato del 2014 è complessivamente di 1 milione e 176.039,45 euro.
Nel 2014 l’Afas ha, dunque, proseguito il miglioramento della gestione propria in aumento – relativamente al Comune di Perugia – di 61.752,84 euro rispetto al 2013, quando il bilancio si era chiuso con un utile di esercizio di 52.521,13 euro, evidenziando nel 2014 un differenziale tra Valore e Costi della produzione di 270.768,70 contro i 219.257,75 del 2013 e, addirittura, un differenziale negativo nel 2012 pari a -203.685,41 euro.
Sia il Presidente Puletti che il Direttore Generale Raimondo Cerquiglini in commissione avevano tenuto a sottolineare alcuni aspetti che hanno caratterizzato l’attività di Afas e che continueranno anche per il triennio prossimo, in particolare la valorizzazione del capitale umano e le politiche sociali, con servizi gratuiti alla persona, sconti importanti su alcuni prodotti particolari per fasce di utenza quali bambini e anziani, sconti che peraltro partono da accordi con le aziende fornitrici, senza costi per l’azienda e raccolte di prodotti farmaceutici per particolari categorie svantaggiate con precise campagne di solidarietà come quella verso i detenuti del carcere di Perugia o l’Emporio solidale della Caritas. Il risultato economico è stato ottenuto grazie alle sinergie, all’ottimizzazione delle risorse sia economiche che umane ed è frutto di una nuova cultura di gestione manageriale delle farmacie che vede il farmacista come figura di riferimento del territorio. “Tutto ciò – è stato detto – assume un significato ancora più importante dal momento che parliamo di un risultato positivo in un momento di crisi per tutti”.
Quanto al bilancio previsionale annuale (2015) e pluriennale (2015-2017) si prevede di consolidare il trend degli anni 2013-2014 in merito al contenimento dei costi, cercando anche di prevedere un incremento dei ricavi dovuto all’apertura di nuove sedi farmaceutiche e ad iniziative di relazioni esterne, quali per esempio la farmacia solidale, il farmacista tutor, la farmacia dei servizi, la guardia farmaceutica, la galenica in farmacia, campagne di prevenzione, servizio cup e così via.
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