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Aeroporto, trattativa per voli verso Russia e Nord Africa | Obiettivo 500mila passeggeri

Un velivolo con base all’aeroporto di Perugia che consentirebbe di avere collegamenti utili per il turismo religioso, verso Milano, la Calabria, il Nord Africa e la Russia. 70mila gli arrivi stimati dalla sola Russia, se questo intervento andrà a buon fine, per un totale di passeggeri che potrebbero arrivare a 500mila. Questi i dati snocciolati questa mattina in Commissione a Palazzo Cesaroni da Piervittorio Farabbi ed Ernesto Cesaretti, rispettivamente presidente e direttore della Sase, società che gestisce lo scalo umbro.

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Un incontro in Regione Umbria sollecitato anche da diverse interrogazioni in Consiglio, tutto incentrato sulle future strategie di sviluppo dell’aeroporto. Altre novità saranno un piano di investimenti infrastrutturali, con la diminuzione dei consumi elettrici grazie a luci led; l’ampliamento dell’area passeggeri e lo spostamento degli spazi commerciali all’interno dell’area di imbarco. E se dunque, anche nelle parole del consigliere del Pd, Andrea Smacchi, il 2016 ha rappresentato per il ‘San Francesco’ uno “stop” in termini di passeggeri, “nel secondo semestre c’è stato un miglioramento“. Il sisma, su tali dati, ha di certo influito, essendo la maggior parte dei passeggeri provenienti dall’estero.

Per il bilancio, poi, c’è ancora una manciata di giorni: al momento degli 850mila euro che Camera di Commercio, Fondazione e Regione si erano impegnati a versare, solo la quota della Regione si dice essere pervenuta. Il traguardo prioritario sarà la stabilità nell’afflusso di finanziamenti, mentre i vertici di Sase puntano a raggiungere il sostanziale pareggio economico anche prima del 2018. I dati aggiornati e i piani di investimento della Sase per il ‘San Francesco’ verranno dettagliatamente presentati il prossimo 22 febbraio, quando verrà appunto approvato il bilancio 2017.

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Lo stesso giorno verranno presentati anche i dati aggiornati e i piani di investimento della Sase per il ‘San Francesco’. C’è speranza proprio nel velivolo con base a Perugia. A questo proposito, a fine marzo arriverà in Umbria una delegazione di 30 grandi tour operator russi, per verificare la possibilità di attivare il collegamento. “Ciò non porterà probabilmente al pareggio di bilancio – hanno detto questa mattina da Sase – possibile solo con i servizi commerciali dello scalo (ristorazione, negozi, noleggio auto). L’ingresso dei privati nella Sase oggi è difficile visto che i bilanci al momento non sono in positivo. Se questa condizione si realizzerà nel 2017 allora la situazione cambierà, magari creando una filiera di aeroporti regionali su cui attirare investitori. Sarebbe molto utile avere un volo giornaliero tra Perugia e Milano Linate, che permetterebbe una apertura verso un hub internazionale. L’aereo di base a Perugia potrebbe garantire anche quel collegamento”.

Gli altri aeroporti – Mentre Siena, Forlì, Rimini, Crotone, Ancona e Reggio Calabria sono praticamente falliti – ha precisato Farabbi – lo scalo regionale umbro potrebbe raggiungere il sostanziale pareggio economico anche prima del 2018, data limite prevista da Enac. Tre saranno gli elementi prioritari per raggiungere questo obiettivo e crescere ulteriormente: attivazione di nuove rotte; piano di investimenti infrastrutturali (diminuzione dei consumi con luci led, ampliamento area passeggeri, spostamento degli spazi commerciali all’interno dell’area di imbarco). Sul personale impiegato in aeroporto, abbiamo fatto un ottimo uso di ‘Garanzia giovani’, senza usare i voucher, offrendo invece il tirocinio-lavoro a personale che poi abbiamo inserito negli organici con contratti interinali. Sase viene considerata una partecipata pubblica, questo pone dei vincoli sulla selezione e sull’assunzione del personale che formiamo. Il miglioramento dei conti non è legato a tagli dei costi, che sono già stati contenuti: l’aeroporto deve essere aperto sempre, anche se non ci sono voli, in quanto struttura pubblica. I costi fissi dunque non sono comprimibili”.

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I tagli di Ryanair e Alitalia – Brucia ancora quanto accaduto con Alitalia e RyanAir, aseguito delle cui scelte l’aeroporto umbro ha perso il 19 percento dei passeggeri. “Attivando nuovi collegamenti – ha concluso Farabbi – abbiamo compensato i tagli, creando anche potenzialità turistiche da e verso Catania. Nel 2016 il volo verso Londra ha fatto registrare 3mila passeggeri in più del 2015: si tratta di passeggeri che vanno verso la zona del Lago Trasimeno e che quindi non sono stati influenzati dal sisma. Il volo su Tirana è cresciuto in modo sostanzioso, con passeggeri anche da fuori regione. La crescita dell’impegno di RyanAir sullo scalo regionale andrò contrattata quando avremo saldato tutti i conti con loro”.

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