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Aeroporto San Francesco d'Assisi, governatrice Marini furibonda sul declassamento

“L’atto d’indirizzo varato oggi dal ministro Passera, che esclude l’aeroporto ‘San Francesco’ dagli scali di interesse nazionale, sorprende in quanto non si capiscono i criteri tecnici né gli elementi che hanno portato a tali scelte”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria. “Un atto – sottolinea – che come Regioni abbiamo conosciuto solo ora, oltretutto attraverso un comunicato stampa, dopo che per mesi abbiamo sollecitato e atteso invano un confronto, anche sotto il profilo tecnico, sui criteri per la definizione della proposta, in sede di Conferenza Stato-Regioni. È questa, voglio ricordare, la sede competente di confronto e discussione di un tale atto, confronto e discussione che si impone soprattutto a cominciare da quelle Regioni che, nell’ipotesi di esclusione, dovrebbero assumere su di sé significativi oneri”.
“La proposta di escludere l’aeroporto umbro da quelli di interesse nazionale – aggiunge la presidente – sorprende perché il Ministro e la struttura tecnica sanno molto bene che questo nostro aeroporto è stato realizzato principalmente con una partecipazione finanziaria rilevante della Regione Umbria, che ha investito dodici milioni di euro per il suo allestimento, mentre il completamento è stato finanziato con i fondi per i 150 anni dell’Unità d’Italia e quindi non gravando su fondi statali dedicati ad interventi sulle infrastrutture”.
“Voglio ancora ricordare – rileva – che l’aeroporto regionale umbro è stato in questi anni sostenuto esclusivamente dal territorio, in primis dalla Regione Umbria, da Provincia e Comune di Perugia, dalla Camera di Commercio e con il contributo indiretto della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Dunque, nessun apporto di risorse statali, mentre con fatica abbiamo assicurato la funzionalità dell’aeroporto pur in assenza delle decisioni del ministro Passera in merito alla concessione ventennale che avrebbe potuto assicurare la ricerca di partner privati per la gestione e valorizzazione dello scalo”.

“Gli umbri – sostiene la presidente – sanno bene che gli unici investimenti pubblici per l’aeroporto sono stati quelli assicurati dal nostro territorio e dal governo Prodi. È davvero sorprendente, inoltre, che il governo Monti e il ministro Passera a 25 giorni dal voto tirino fuori un piano custodito nei cassetti per dodici mesi, senza peraltro motivare pubblicamente le ragioni tecniche che hanno portato alla ipotesi di escludere lo scalo di Perugia dalla classificazione degli aeroporti d’interesse nazionale; classificazione resa ancora più dubbia dall’ipotesi di scali inseriti”.

“Per quanto mi riguarda – conclude la presidente della Regione Umbria -, non c’è nessuna condizione perché questa ipotesi di piano possa essere discussa con l’attuale governo, peraltro a fine mandato. Penso invece che il confronto dovrà avvenire con il futuro governo. Motivo per il quale chiederò alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni di dichiarare irricevibile questa proposta, ferma restando ovviamente la mia decisione di non concedere nessuna intesa come Regione Umbria a questo documento”.