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Aeroporto Perugia, accordo con Ryanair e Alitalia ancora in ballo

Un incontro con la stampa per mettere i puntini sulle i. Una fase delicata ma dove, come spiega Mauro Agostini, direttore generale di Sviluppumbria, “è tutto sotto controllo”. Le motivazioni dei tagli delle rotte di Ryanair, il perché dell’interruzione del volo Perugia – Roma di Alitalia e, a sorpresa, la comunicazione di un bando per la ricerca di un nuovo presidente entro il 29 aprile, data in cui si svolgerà l’assemblea dei soci: tutti argomenti messi sul tavolo nel corso della conferenza stampa last minute convocata urgentemente da Sase martedì mattina, durante la quale, insomma, si è dipinta una società sana, senza debiti ed  ancora in grado di guardare al futuro.

“Le perdite si sono ridotte a 850mila euro circa – ha spiegato Mencaroni, cda Sase, durante la conferenza stampa. “Per la programmazione 2016 stiamo lavorando con alcune compagnie oltre ad Alitalia con cui le trattative sono ancora aperte, ma stiamo cercando di colloquiare anche con l’aeroporto di Pescara per attivare un’operazione congiunta”

La riduzione dei voli di Ryanair e la chiusura dei collegamenti con Roma attraverso Alitalia, due situazioni diverse con motivazioni differenti. “La sospensione dei voli per Cagliari, Brindisi, Girona e Düsseldorf – precisa Mencaroni – riguardano Ryanair e le aree dove avviene il collegamento del volo e per l’ulteriore tassa sui singoli passeggeri che è stata aggiunta. La Sase ha rispettato tutti gli accordi. Il dialogo con Ryanair continua sia per i voli in essere sia per altri voli”. Un dialogo ancora attivo, quindi, che non deve destare troppi allarmi. Con Alitalia, invece, la storia è andata ben diversamente.  “Le tre rotazioni giornaliere non sono state sempre possibili – spiega Mencaroni – per motivazioni che non dipendono da noi. I risultati sono stati comunque buoni: abbiamo ottenuto 35mila presenza sulla tratta”. Numeri che ad Alitalia non sono piaciuti abbastanza e che forse prendeva risultati economici immediati a nemmeno un anno dall’inaugurazione della tratta. “La decisione di Alitalia – commenta Agostini – è arrivata a ciel sereno e per noi incomprensibile e ci stiamo attivando affinché ci sia un’azione congiunta anche da parte delle istituzioni per chiedere la conta di Alitalia”. Grazie al contributo della Regione, con Sviluppumbria, l’aeroporto ha inoltre cercato di sopperire ad una mancanza di un progetto di comunicazione della tratta con Roma con una campagna che promuovesse la nuova tratta per tutta l’Italia centrale.

Insomma il cda di Sase non ci sta e  alle polemiche sulla mala gestione dell’aeroporto che si sono fatte nelle ultime settimane, risponde cnon n dati e numeri. “Solo nel 2015 – continua Agostini – l’aeroporto di San Francesco ha raggiunto i 270mila passeggeri, la società Sase è una compagnia sana e senza debiti, gestita nel miglior dei modi. Sembra quasi che oggi si debba chiedere conto della necessità dell’aeroporto a chi, fino ad ora, i soldi li ha spesi”. Una situazione difficile ma che comunque, negli anni, ha visto ristabilire certi equilibri. In soli tre anni, infatti, la situazione economica dell’aeroporto è passata da una perdita di un milione e 450mila euro a 850mila euro del 2015.
La nostra è stata una gestione oculata e che ha realizzato gli obiettivi previsti, ovvero una riduzione sostanziale delle perdite. Ora stiamo attivando una negoziazione asimmetrica con le compagnie aeree, lasciateci lavorare”.

Sase chiama le istutzioni. E infine un appello alle istituzioni. “Il cda – continua Agostini – ha deciso di convocare una riunione con le Istituzioni del territorio perché non bastano pacche sulle spalle per mandare avanti l’aeroporto”. Un incontro per capire chi potrà attivarsi per sostenere l’aeroporto umbro a carattere istituzionale e chi invece a sostenerlo economicamente.
Ma per il futuro i progetti sono tanti, come ad esempio quello di attivare un bando per attirare l’attenzione dei soggetti che vorranno partecipare a gestire l’aeroporto di Perugia. Ma la Sase è attualmente senza presidente e in vista dell’incontro del 29 aprile per l’assemblea dei soci pubblicherà un bando per selezione una personalità di carattere internazionale e nazionale che assuma la carica di leader. Insomma come a dire che le carte in gioco di Sase sono tutte in regola e a chi chiede se le imminenti dimissioni dell’ex presidente Fagotti potrebbero essere collegate agli addii di Ryanair e Alitalia, Agostini risponde semplicemente con un “bisognerebbe chiederlo a lui”.

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