Dal brindisi con il rosso di Torgiano alle Tre Vaselle all’amaro romeno. Da bere per dimenticare l’ennesimo flop di chi aveva annunciato che avrebbe fatto volare migliaia di passeggeri in più da e per l’Umbria.
Il giorno dopo la decisione unilaterale di Cobrex Trans di cancellare i voli Perugia-Bucarest (18 giugno l’esordio previsto) e Perugia-Barcellona (22 giugno), l’aeroporto San Francesco d’Assisi sembra più uno scalo militare. In trincea, il presidente Cesaretti, il direttore Solimeno e mister Sviluppumbria Agostini cercano di parare i colpi che arrivano da più parti: “la colpa non è nostra, ma della compagnia”. Che però, ammettono, è libera di lasciar perdere se il servizio si rivela in rimessa: 9 i voli prenotati per Bucarest ad una settimana dal volo di esordio. Voli a partire da 120 euro, mentre da Roma si alzano aerei che ti portano alla capitale rumena spendendone meno di 40, aggiungiamo noi.
Parano colpi, i tre in trincea (Cesaretti si dice anche disponibile a fare un passo indietro se l’assemblea dei soci lo chiederà), ma lanciano anche granate per la controffensiva. Una arriva al consigliere regionale (fino a due mesi fa segretario umbro del Pd) Giacomo Leonelli, che appresa la brutta notizia aveva sollecitato la presidente Marini a far luce su quest’ultimo pasticciaccio intorno ad un aeroporto che, a dispetto del suo nome, farebbe perdere la pazienza anche a un santo.
Un “cambio di passo”, quello invocato da Leonelli, anche con iniziative “le più radicali”. Tagliare qualche testa, insomma. “Non decide Leonelli. Leonelli per me non conta niente” replica Cesaretti. Più diplomatico Agostini verso il suo ex segretario. Sciorina i numeri dello scalo, quindi chiosa: “Ce la vedete l’assemblea dei soci che ci chiede di andarcene? Il dibattito politico è il dibattito politico, ma serve un minimo di attinenza con i fatti…”.
Una granata viene lanciata verso il Comune di Perugia, per il quale l’assessore Fioroni chiede più rispetto, in quanto quarto socio. Che i voli Cobrex non sarebbero mai decollati da Perugia, sostiene Fioroni, a Palazzo dei Priori l’hanno saputo dai giornali online. La replica: il Comune di Perugia vuole contare di più? Metta sul piatto soldi, “anche” 200mila euro. Partita chiusa, per ora.
Si torna al pasticciaccio Cobrex. “L’aeroporto è un contenitore – spiega Cesaretti – sono le compagnie aeree a doverlo riempire”. E se non lo fanno? “Magari penseremo di creare anche una compagnia tutta nostra, se non troveremo altre soluzioni”, afferma Cesaretti. Uno “scoop” subito gelato, al termine della conferenza stampa, dal direttore Solimeno: non può essere la Sase a crearla, ma semmai una società ad hoc con un capitale iniziale di almeno 4 milioni di euro, più i fondi vincolati per garantire almeno sei mesi di attività. Oltre naturalmente alle licenze da ottenere. Magari, dell’idea lanciata da Cesaretti ne avranno parlato in Confindustria o alla Fondazione Cr Perugia, ma non certo dentro le sedi della Sase, par di capire.
I tre escono dalla trincea per precisare meglio il proprio pensiero nelle singole interviste. Cesaretti ribadisce che per volare in alto bisogna osare e spera ancora di incassare i “fly-euro”. Agostini ricorda ancora quanto di buono fatto finora. Solimeno ammette che in futuro sarà meglio cercare compagnie già consolidate sul mercato. Afferma che in giro per l’Europa molte sono allettate dall’aeroporto che porta il nome di San Francesco, ma poi aggiunge: “Bisogna verificare la nostra capacità di investire”. Cioè i soldi da mettere sul piatto per chiamarle a tavola. E poi ammette che sarà difficile avere a Perugia, con i numeri che può esprimere, un solo vettore in grado di coprire le tratte che interessano. Meglio, dunque, tentare incastrando esigenze e disponibilità di più vettori. Intanto, invita gli umbri a volare di più dal loro aeroporto, senza recarsi a Roma o in altri scali vicini.
Nel frattempo, le compagnie di noleggio auto all’interno dell’aeroporto hanno finito i mezzi a disposizione, tante sono le prenotazioni di chi, da Perugia, vuole girare l’Umbria e soprattutto, dal Trasimeno, raggiungere la Toscana. Insomma, il San Francesco appare uno scalo auto, più che aereo. Meno per le navette: se il volo è in ritardo, spesso ripartono vuote, pur di rispettare gli orari. Anche questa parte del servizio, forse, sarà da rivedere. Ma per ora non è la priorità.
Intanto, il cartello che reclamizza Bucarest a partire da 120 euro è ancora lì. Tra quello con il logo della Sase e la pubblicità del volo Ryanair per Bruxelles.
Donatella Porzi- “L’Assemblea legislativa e i consiglieri regionali che la costituiscono sono stati eletti per dare risposte alle istanze dei cittadini umbri e la società Sase, che gestisce l’aeroporto di Perugia, pur rispondendo giuridicamente all’assemblea dei soci che dispone del futuro dei vertici, è una realtà di pubblico interesse, della quale i consiglieri regionali possono e debbono interessarsi”: così la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi, intervenendo in merito alle problematiche legate alla cancellazione dei voli Cobrex e al successivo scambio di opinioni tra il consigliere regionale Leonelli e il presidente di Sase Cesaretti.
“Nel dibattito pubblico – sottolinea la presidente Porzi – è opportuno ristabilire chiarezza e rispetto dei ruoli reciproci. Non ci sono tribunali, imputati o condanne ma c’è un legittimo interesse da parte di un rappresentante dell’Assemblea legislativa in merito ad una vicenda, quella dell’aeroporto, che riguarda tutta la nostra regione. Non c’è nessun colpevole, come non c’è nessuno titolato ad emettere condanne. Si è in presenza – continua la presidente Porzi – soltanto di un membro dell’Assemblea legislativa che ha proposto, come gli altri che sono intervenuti o che interverranno sulla vicenda, una ipotesi di modalità di lavoro, istituzionalmente corretta, prevedendo un approfondimento nella commissione consiliare competente e un coinvolgimento della presidente Marini quale la referente istituzionale prima per la Sase”.
M5S- “La vicenda Cobrex sembra il copione dello scandalo FlyVolare: roboanti annunci e improvvisamente l’illusione che svanisce, lasciando il nulla dietro di sé”. Lo affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Maria Grazia Carbonari e Andrea Liberati, evidenziando che “durante la conferenza stampa di questa mattina da parte dei vertici di Sviluppumbria e Sase abbiamo assistito all’ennesimo teatrino di dirigenti-politici che hanno proseguito la narrazione di ‘uno dei migliori aeroporti italiani’, senza fornire giustificazioni e dettagli esaurienti sulla vicenda e addirittura ammonendo la politica e la stampa, che si sarebbero permesse di avanzare critiche (a nostro avviso anzi fin troppo tiepide). Neppure una parola di scuse per anni di gestione disastrosa, testimoniata da recente calo dei passeggeri e dai numeri in bilancio”.
Carbonari e Liberati aggiungono che “il Collegio sindacale di Sase nel Bilancio 2016 ha scritto che ’le strategie e/o le iniziative adottate per assicurare la continuità aziendale appaiono ancora e comunque legate, inevitabilmente, al supporto finanziario della compagine societaria e delle Istituzioni locali’. E la società di revisione ha aggiunto ‘come indicato dagli amministratori, il presupposto della continuità aziendale deve essere assicurato, oltre che dalle prospettive di sviluppo delle attività caratteristiche dell’aeroporto e di apertura della compagine sociale a nuovi soci privati’. Nei giorni scorsi abbiamo depositato una interrogazione riguardante un’altra vicenda segnalata a tutti i consiglieri regionali via email in merito a delle offerte che Sase avrebbe ricevuto da investitori privati. Chiederemo risposte esaurienti dalla Giunta, affinché sia data prova che i soci dell’aeroporto abbiano potuto esprimersi in merito a questa ed altre offerte, chiedendo altresì dettagli sugli effettivi progetti futuri per il rilancio dell’aeroporto”.
“Sviluppumbria e Sase – rilevano gli esponenti dell’opposizione – gestiscono soldi pubblici, non sono partiti politici o imprese a gestione familiare. I loro vertici hanno il dovere di condividere le informazioni e devono rispondere del loro operato verso i loro veri datori di lavoro: i cittadini. Chi gestisce un’impresa può commettere degli errori, ma non è accettabile il livello di arroganza ostentata questa mattina, addirittura contro cittadini e giornalisti: essi dovrebbero forse tacere e assecondare la nauseante propaganda che ci viene rifilata da anni?”
“Ribadiamo – concludono – la richiesta di dimissioni di Mauro Agostini, dirigente ex politico-tesoriere del PD, e di Ernesto Cesaretti. In assenza di un passo indietro, riteniamo sia la Regione a dover intervenire sulla vicenda, nominando vertici non legati alla politica, che magari siano più umili e più trasparenti nella gestione della cosa pubblica”
Claudio Ricci- “Prendo atto dei problemi che all’aeroporto dell’Umbria continuano a verificarsi, con voli programmati, annunciati e poi non effettuati quando, nei servizio di trasporto, l’affidabilità e la continuità del servizio sono fondamentali anche per l’immagine e la credibilità dello scalo”. Lo dichiara il consigliere regionale Claudio Ricci (gruppo misto-RP/Italia civica).
“Mi sono già occupato, lungamente, dei problemi della Sase, la società che gestisce l’aeroporto – spiega Ricci – con espressioni anche critiche ma in forma sempre propositiva. In questo caso mi accingo solo a fare una proposta, quella di un incontro ricognitivo in Seconda commissione consiliare per affrontare il tema fondante: la Sase deve avere più risorse dalla Regione (sino a 3 milioni di euro all’anno) per poter attuare il piano di sviluppo industriale, con il fine di raddoppiare i passeggeri sino a 450/500mila all’anno, sviluppando accordi con le principali e solide compagnie low cost che, peraltro, sono fondamentali anche per commercializzare e attrarre più flussi turistici”
Marco Squarta- “Alla luce degli ultimi sviluppi ritengo necessaria l’istituzione di una Commissione d’inchiesta che faccia luce sulla gestione dell’aeroporto ‘San Francesco’”. Così il consigliere regionale Marco Squarta (FDI-Portavoce del centro destra) che spiega come la sua iniziativa sia conseguente “alla cancellazione dei voli per Barcellona e Bucarest annunciati dalla compagnia romena Cobrex Trans, ennesimo colpo per una infrastruttura strategica per il sistema trasportistico umbro e che, proprio in virtù di ciò, meriterebbe ben altra qualità nella gestione per una sua reale valorizzazione”.
“La vicenda dell’aeroporto di Perugia – aggiunge Squarta – sta diventando sempre più preoccupante: vengono annunciati in pompa magna collegamenti e venduti biglietti aerei per viaggi che restano sulla carta, una beffa sia per per gli utenti, sia per il turismo. Ciò che fa rabbia poi è la consapevolezza di aver perduto definitivamente la possibilità di diventare il secondo scalo della Capitale non riuscendo ad approfittare delle difficoltà di Ciampino e Ancona. E tutto questo a causa di una gestione che sicuramente poteva essere migliore”.
Il Portavoce del centrodestra non dimentica poi la “pessima figura del caso Fly Volare. In quella circostanza la società di gestione dell’aeroporto ha anticipato 500mila euro a una compagnia che non è riuscita ad effettuare nemmeno un decollo. Dopo appena poche settimane da quella vicenda – prosegue Squarta – ecco l’altro incredibile annuncio della compagnia romena che, con grande ‘sorpresa’ del direttore Sase, Umberto Solimeno, comunica la cancellazione dei voli programmati a causa delle prenotazioni al di sotto delle aspettative”.
“A poco servono le scuse del presidente Ernesto Cesaretti – conclude Squarta – , gli umbri non meritano trattamenti tanto umilianti. Al nuovo organismo d’indagine da me proposto chiederò di accendere i riflettori sul ruolo di Sviluppumbria, la società partecipata della Regione che ogni anno riceve milioni di euro da Palazzo Donini e detiene una ricca quota della società di gestione. Una delle questioni da chiarire potrebbe essere, ad esempio, cosa Sviluppumbria abbia fatto per la qualificazione dello scalo e se avrebbe potuto fare di più”