Scaduto a ottobre il termine concesso ai soci per la ricapitalizzazione, il punto sugli obiettivi per i prossimi anni e il nuovo Piano
La governatrice Donatella Tesei chiama anche l’Umbria Sud e Terni in particolare per spingere l’aeroporto San Francesco di Assisi che sogna finalmente di decollare.
Rispondendo a un’interrogazione della vice presidente Fioroni (Lega), la governatrice ha fatto il punto sull’assetto della Sase, scaduti i 5 mesi concessi ai soci per partecipare pro quota alla capitalizzazione a giugno anticipata dalla Regione. Che resta proprietaria di maggioranza al 79% e che, con la nuova governance che esprimerà in virtù di questo peso, “deciderà se aprire o no a più partner”.
Tesei chiama l’Umbria Sud, ribadendo che l’aeroporto San Francesco può essere anche per Terni più appetibile di quelli romani. Grazie anche a quella “metropolitana di superficie” rappresentata dalla rinnovata Fcu.
Il piano triennale 2022-24 che elaborerà la nuova governance della Sase sarà ambizioso. Confermando l’obiettivo di raggiungere entro il 2024 quel mezzo milione di passeggeri che rappresentanza il massimo dell’utenza possibile.
Gli obiettivi per il 2022
Già per il 2022 si guarda con ottimismo a centrare (salvo nuovi stop per il Covid) l’obiettivo dei 300mila passeggeri, sulla base di 16 rotte attive in primavera, che collegheranno l’Umbria al Sud Italia (compresa la Puglia e la Sardegna) e all’Europa, compresi due hab di importanza mondiale come Monaco di Baviera e Londra. E alla sinergia di offerta con Ancona. Un obiettivo che si conta di raggiungere grazie anche ai risultati ottenuti quest’anno, in particolare da agosto a ottobre, con numero di passeggeri superiori al 2019, anno pre Covid.
Tesei ha parlato degli errori della precedente gestione (citando il caso Fly Volare e “la fantomatica scuola di volo”), che insieme all’emergenza Covid hanno portato lo scalo umbro sull’orlo del fallimento: “La Regione ha salvato l’aeroporto e il denaro pubblico speso negli anni” ha rivendicato la governatrice.
Ma per far questo, oltre alla conferma dei soci di minoranza (la Camera di Commercio, che ha abbassato la sua quota, pur restando il principale partner; i Comuni di Perugia, Assisi e Bastia Umbra), serviranno nuovi apporti di capitali. Per i quali si guarda, intanto, all’area ternana.