L'imprenditore 63enne di Castiglione del Lago era alla guida del Cessna che si è schiantato mercoledì sul Santis, in Svizzera
Proseguono sulle Alpi svizzere le ricerche di Massimo Giua, l’imprenditore 63enne di Castiglione del Lago che era alla guida del Cessna 208 Carawan che si è schiantato mercoledì sul Santis. Secondo quanto accertato dalla polizia cantonale di San Gallo, Giuia era da solo alla guida dell’aereo che era decollato da Siegen – dove era stato sottoposto a una manutenzione programmata – per fare ritorno ad Arezzo.
Il velivolo è scomparso sul radar alle 13.35 di mercoledì, mentre stava sorvolando le alpi svizzere. Il relitto è stato localizzato dai droni della polizia elvetica, in una zona impervia, ad un’altezza di 1700 metri slm.
A causa delle condizioni meteo, nella giornata di giovedì non è stato possibile raggiungere la zona con l’elicottero.
Gli amici dell’Aereoclub di Arezzo non sanno dare una spiegazione a questo incidente, vista l’esperienza che Massimo Giua ha accumulato, con ottomila ore di volo alle spalle. Le indagini sono condotte dal Servizio federale di Procura, che ha incaricato il Sisi (Servizio svizzero di investigazione sulla sicurezza).
La notizia è stata accolta con dolore e sgomento a Castiglione del Lago, dove la famiglia Giua gestisce un agriturismo. La figlia dell’imprenditore 63enne, che ha gestito uno storico locale, è la compagna del sindaco di Castiglione, Matteo Burico.
(la foto del relitto del Cessna diffusa dalla polizia elvetica)