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Adozioni Congo, bloccata una famiglia umbra / Occupata la tv di stato a Kinshasa / La lettera di Enrico

(Ale. Chi.) – Sono bloccati in Congo insieme ad altre 23 famiglie italiane, Enrico Floridi e la moglie Chiara, due umbri che attendono di tornare a casa insieme al loro bambino adottato, dopo la decisione delle autorità governative locali di fermare tutte le pratiche in corso per gli affidamenti. Dopo l'occupazione della tv di Stato di Kinshasa, la capitale della Repubblica Democratica del Congo, fatto riferito anche dal portavoce del governo, il quale specifica che la situazione è comunque sotto controllo, ora gli italiani temono per la loro incolumità e dei loro figli. Hanno per questo scritto una e-mail all'ANSA, intenzionati a fare di tutto per sollecitare la Farnesina. “Siamo in pericolo”, scrivono. “Ci sono stati spari all'aeroporto che è chiuso”. Si parla infatti di 40 morti tra i ribelli. Intanto l'Unità di crisi della Farnesina ha invitato i nostri connazionali a rimanere nei loro alloggi.

“Vi prego di aiutarci a sollecitare la Farnesina ad adoperarsi per farci tornare a casa”: scrive Enrico. Ieri anche una delle 24 mamme italiane aveva scritto una lettera al presidente del Consiglio, Enrico Letta. “La delegazione da lei inviata – ha scritto – ci ha detto che non possiamo tornare in Italia con i nostri figli. Io come posso spiegarlo alla mia bambina di sette anni, che ha conosciuto la guerra, la fame e l'abbandono?”.

Già lo scorso 27 dicembre la presidente dell'Umbria Catiuscia Marini aveva auspicato che “la vicenda possa trovare una positiva soluzione che consenta al più presto ai coniugi umbri il rientro in Italia”.

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