I consiglieri provinciali Franco Granocchia e Teodoro Armillei hanno presentato ieri un' interrogazione sulla sicurezza stradale nella quale chiedono l' istallazione dei guardrail così detti “salvamotociclisti”. I due rappresentanti dell'Italia dei Valori portano dati alla mano l'evidenza della pericolosità delle barriere di contenimento oggi adottate sulle strade italiane : dal 1995 al 2004 in Italia ci sono stati 1.500 morti per incidenti stradali su due ruote, cioè il 26 per cento del totale, la media più alta d'Europa. Diverse statistiche hanno mostrato come quasi il 50 per cento dei sinistri mortali contro guardrail coinvolge motociclisti, e che il tasso di mortalità di questi ultimi diminuisce sensibilmente attuando opportune modifiche ai guardrail. Granocchia e Armillei chiedono alla giunta provinciale se non ritenga opportuno, dopo un preventivo censimento sulle strade di propria competenza, dare seguito ad una progressiva sostituzione delle barriere più obsolete con i nuovi guard rail denominati “Anas H2 bordo laterale – SM” dove la sigla finale “SM” sta per “salva motociclisti. ” Si potrebbe intanto partire dalle strade che notoriamente sono più frequentate dai motociclisti ed in particolare nei tratti in curva, per non parlare del fatto- spiega il capogruppo Granocchia- che esistono anche dei modi non eccessivamente costosi per adattare quelli vecchi e renderli meno pericolosi”.
Secondo i due consiglieri Idv, la cronaca parla da sola, con tanti incidenti anche lievi di centauri che semplicemente scivolano sull'asfalto e che troppo spesso si rivelano drammatici perché i bordi dei guard rail divengono delle vere e proprie lame, per non parlare dei paletti di sostegno. E' così che drammaticamente cadute anche banali diventano delle tragedie. “Speriamo che questa nostra iniziativa sia un primo passo verso una maggiore sicurezza stradale- spiegano i due consiglieri- e che tutti gli enti locali intraprendano questa iniziativa. Noi dell'Italia dei Valori pensiamo che siano questi gli investimenti da fare per la sicurezza e non l'acquisto di costosi autovelox che troppo spesso servono più a far cassa che a salvaguardare i cittadini , oppure gli introiti realizzati con questi mezzi potrebbero essere reinvestiti in sicurezza stradale”.