"Adesso basta!", Cgil e Uil convocano lo sciopero generale

“Adesso basta!”, Cgil e Uil convocano lo sciopero generale | Presidi davanti alle prefetture di Perugia e Terni

Redazione

“Adesso basta!”, Cgil e Uil convocano lo sciopero generale | Presidi davanti alle prefetture di Perugia e Terni

Dom, 07/04/2024 - 16:19

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Presidi davanti alle prefetture di Perugia e Terni. Tra i motivi al sicurezza sul lavoro, la riforma fiscale e il modello sociale.

Con lo slogan ‘Adesso Basta’ si terrà giovedì 11 aprile lo sciopero generale, proclamato da Cgil e Uil, di quattro ore in tutti i settori privati, otto in quello dell’edilizia, con manifestazioni ed iniziative che si terranno a livello territoriale. In Umbria, i sindacati hanno organizzato due presìdi sotto le prefetture di Perugia e Terni alle ore 11.00. La mobilitazione è indetta a sostegno delle comuni rivendicazioni: zero morti sul lavoro, per una giusta riforma fiscale, per un nuovo modello sociale di fare impresa.

Zero morti sul lavoro

• La salute e la sicurezza sul lavoro devono diventare un vincolo per poter esercitare l’attività d’impresa;

• Cancellare le leggi che negli anni hanno reso il lavoro precario e frammentato;

• Superare il subappalto a cascata e ripristinare la parità di trattamento economico e normativo per le lavoratrici e i lavoratori di tutti gli appalti pubblici e privati;

• Rafforzare le attività di vigilanza e prevenzione incrementando le assunzioni nell’Ispettorato del Lavoro e nelle Aziende Sanitarie Locali;

• Mai al lavoro senza un’adeguata formazione e diritto alla formazione continua per tutte le lavoratrici e i lavoratori;

• Una vera patente a punti, per tutte le aziende e per tutti i settori, che blocchi le attività alle imprese che non rispettano le norme di sicurezza;

• Diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di eleggere in tutti i luoghi di lavoro i propri Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza;

• Obbligo delle imprese ad applicare i CCNL firmati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative ed al rispetto delle norme sulla sicurezza; quali condizioni per poter accedere a finanziamenti/incentivi pubblici.

Per una giusta riforma fiscale

Lavoratori dipendenti e Pensionati pagano oltre il 90% del gettito IRPEF, mentre intere categorie economiche continuano a non pagare fino al 70% delle imposte dovute. L’evasione complessiva continua ad essere pari a 90 miliardi all’anno. La delega che il governo sta applicando invece di combattere l’evasione fiscale e contributiva  ntroduce nuove sanatorie, condoni e concordati. Non tassa gli extraprofitti, favorisce le rendite finanziare e immobiliari, il lavoro autonomo benestante e le grandi ricchezze. Questa impostazione del governo va contrastata ed invertita:

• È necessario ridurre la tassazione sul lavoro dipendente ed i pensionati, tassare le rendite e contrastare l’evasione;

• Promuovere così un fisco progressivo abolendo la flat tax, estendendo la base imponibile dell’IRPEF a tutti i redditi;

• Indicizzare all’inflazione reale le detrazioni da lavoro e da pensione e detassare gli aumenti contrattuali;

• Occorre andare a prendere le risorse dove sono per finanziare sanità e istruzione, non autosufficienza, diritti sociali e investimenti pubblici.

Per un nuovo modello sociale e di fare impresa

Vogliamo rimettere al centro delle politiche economiche e sociali del governo e delle Imprese il valore del lavoro a partire dal rinnovo dei CONTRATTI NAZIONALI e da una legge sulla rappresentanza, la centralità della salute e della persona, la qualità di un’occupazione stabile e non precaria, una seria riforma delle pensioni, il rilancio degli investimenti pubblici e privati per riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo e puntare alla piena e buona occupazione a partire dal Mezzogiorno”.

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