Perugia

Addio Mazzone, in quel gol di Calori il suo modo autentico di intendere il calcio

In quel Perugia – Juventus del 14 maggio 2000 c’è tutto il calcio secondo Carlo Mazzone. Lui, romano e romanista, come il patron dei biancorossi Luciano Gaucci (con il quale fu uno dei pochi a resistere in panchina per un campionato intero) toglie uno Scudetto ormai quasi certo dalla maglia della Juventus e lo consegna alla Lazio. Grazie al gol di Calori al 49′ e al vigore con cui Materazzi, Olive e Mazzantini difendono quel gol sotto il diluvio del Curi.

Per Mazzone il calcio era questo: autentica voglia di vincere, in modo sportivo, spontaneo. Come la corsa sotto la curva degli atalantini al pareggio di Baggio nel derby lombardo. O il modo in cui, come un padre, ha fatto crescere Francesco Totti, non solo nel campo di gioco, quando ha allenato la sua Roma.

Carlo Mazzone è morto ad Ascoli Piceno, dove viveva. Aveva 86 anni. Un allenatore inserito con merito nella Hall of Fame del calcio italiano. Ma soprattutto un uomo, vero. Punto di riferimento per campioni come Totti, Baggio e l’allenatore Pep Guardiola, profeta del calcio moderno che però, più volte, ha dichiarato di ispirarsi al maestro Mazzone.