Era gremita la chiesa di San Pietro questa mattina per l’ultimo saluto a Luca Sbardella, l’avvocato scomparso martedì pomeriggio per un terribile incidente sulla Flaminia tra Spoleto e Terni. Al dolore della moglie Mirella, del papà Renato, della mamma Lina, del fratello Massimo e di tutti i familiari ed amici, si sono voluti stringere idealmente in tanti. C’erano tantissimi avvocati, del foro di Spoleto ma anche del resto dell’Umbria e non solo, il personale del tribunale, giudici, il comandante della polizia penitenziaria Marco Piersigilli e rappresentanti delle forze dell’ordine, il sindaco Fabrizio Cardarelli ed il vicesindaco Maria Elena Bececco.
A presiedere il funerale (concelebrato dal parroco del Sacro Cuore don Alessandro) è stato don Edoardo, lo stesso che il giorno di Pasqua avrebbe dovuto celebrare il battesimo della figlia di Luca, la piccola di appena tre mesi che venendo alla luce aveva illuminato la sua vita. Lo ha ricordato bene un’amica, leggendo una commovente lettera al termine del rito funebre.
“Siamo stati un gruppo di amici molto uniti – ha ricordato – eravamo fratelli fra di noi. Abbiamo condiviso tanto, soprattutto momenti belli. L’adolescenza, lo studio all’università e l’arrivo nella tua vita di Mirella. Eri buffo così innamorato, sono passati più o meno 20 anni da quel giorno e voi siete sempre stati uniti. Ora cara Mirella – ha detto rivolta alla vedova – dovrai tirare fuori tutta la forza che hai, perché Luca se ne è andato ma ti ha lasciato la cosa più bella che aveva, una bimba bella che offre grandi sorrisi a tutti, come faceva il suo papà. A noi rimane il privilegio di volerle bene, come ne abbiamo voluto a Luca. Ti racconteremo il tuo papà – ha aggiunto l’amica pensando alla piccola – tutte le volte che ce lo chiederai, saprai che era un uomo buono, fiero e appassionato del suo lavoro e soprattutto di te, che venendo al mondo l’hai reso l’uomo più felice del pianeta. Lo sappiamo Luca – ha concluso – che per nessuna ragione al mondo te ne saresti voluto andare in questo momento felice, ma purtroppo oltre alla ragione dobbiamo fare i conti con il destino, con qualcosa di superiore, un progetto preciso a noi terreni forse poco chiaro”.
“Grande è il vuoto che Luca lascia – ha osservato anche don Edoardo nell’omelia – ma non smetterà mai di proteggere da lassù i suoi cari”.