Calcio in lutto per la scomparsa a 77 anni dell'ex calciatore e allenatore | I successi con le giovanili di Gaucci e quell'esonero poi rientrato dopo una battuta di D'Alema
Da Brindisi a Matera, fino ad arrivare a Perugia, cordoglio nel mondo del calcio per la morte di Diego Giannattasio. Con il Matera (con cui ha militato per 9 stagioni) e con il Brindisi (per quattro) ha conquistato due storiche promozioni in Serie B. Successi che lo fanno ricordare come una bandiera dei due club.
Così come a Perugia dove, da allenatore della squadra Primavera, conquista una finale nel 1994-95 persa contro la Lazio e poi due scudetti di fila, che fanno di quello biancorosso il miglior settore giovanile d’Italia. Sono gli anni della presidenza Gaucci, che valorizza ma “trita” anche gli allenatori, sempre alla ricerca di successi. Gli ottimi risultati ottenuti nelle giovanili promuovono Giannattasio allenatore della prima squadra, dopo l’esonero di Novellino. E poi, nella stagione ’98-’99, vice di Ilario Castagner. In quella stagione, terminata con la salvezza del Perugia, Giannattasio conosce anche l’esonero, e poi la riammissione al fianco di Castagner, per una battuta fatta da D’Alema a Gaucci durante Roma – Perugia.
Ma a Perugia Giannattasio viene ricordato con affetto e stima dai tifosi per la sua serietà e per i due scudetti vinti con la Primavera (il primo contro il Parma di Buffon, il secondo contro il Brescia), da cui sono usciti giocatori come Gennaro Gattuso, Davide Baiocco, Marco Storari. Di quella squadra era capitano Riccardo Gaucci, figlio del presidente.