La chiesa di Santa Maria in Campis a Foligno ha ospitato l’addio commosso a Ivano Ceccucci, il consigliere comunale morto domenica in un incidente in moto nei giorni scorsi sulla Terni – Rieti.
Il mondo politico umbro ed i tanti amici si sono voluti stringere al dolore dei suoi familiari – della moglie Rosella, della figlia Eleonora, dei genitori Dina e Franco, del fratello Giulio e della sorella Tiziana – per questa perdita che ha lasciato attonita l’intera città di Foligno.
A portare il feretro in chiesa sono stati i compagni del Motoclub Fuorigiri 2001 di Spello di cui Ivano Ceccucci faceva parte. Al funerale erano presenti il sindaco di Foligno Stefano Zuccarini con la Giunta ed i consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione. C’erano, tra gli altri, anche i vertici di Forza Italia, come il coordinatore provinciale Andrea Romizi ed il deputato Raffaele Nevi.
Nell’omelia, padre Giuseppe Rossato ha avuto parole di conforto per i familiari. “Il nostro fratello Ivano – ha osservato – è già nella sua pace. La morte non è la fine, ma il fine attraverso cui possederemo l’eternità. Ivano se n’è andato in prossimità della festa di Ognissanti e dei defunti, come a dire che ci ritroveremo tutti lassù”. Quindi l’invito a “non sciupare la vita terrena“.
Fuori dalla chiesa, prima della celebrazione, il fratello di Ivano Ceccucci ha voluto ringraziare tutti, ricordando la sua passione per le moto. Mentre al termine della messa funebre sono stati tanti coloro che hanno voluto pubblicamente salutarlo con il proprio ricordo. A partire dai rappresentanti del motoclub di cui faceva parte: “Non c’è foto che lo ritragga in moto senza sorriso, la moto era il completamento della felicità”. Quindi il ricordo della sua ilarità, “con battute senza mai esagerare”. “Ci ha preso alla sprovvista al bivio della vita, resta con noi un vuoto che non sarà mai colmato”.
“Padre, marito, nonno, biker e amico: queste le parole che racchiudono chi era. Era il papà tutti avrebbero voluto” ha ricordato la figlia. “Quando sono nata è stato un super mammo, in adolescenza era il mio miglior amico. Mi ha sostenuto e non mi ha mai lasciata sola, c’è sempre stato e ci sarà sempre. Anche lui aveva difetti – ha poi aggiunto – ma il suo mai dire no a nessuno li hanno resi inesistenti. Il suo telefono squillava sempre e aiutava chiunque avesse bisogno. Mi continuo a domandare come si possa affrontare una simile perdita. Mio padre sottolineava l’importanza del tempo, sono felice per lui che è riuscito a trascorrere le ultime ore con la fedele compagna”.
Non è riuscito a trattenere le lacrime durante il suo intervento il sindaco di Foligno Stefano Zuccarini. “Ho finito le parole e le lacrime” ha esordito, ricordando Ivano Ceccucci come una “persona semplice ma di grande intelligenza, una persona vicino alle persone come pochi altri“. Il primo cittadino ha voluto raccontare la sua amicizia con quello che non era solo un suo consigliere comunale. Come l’aneddoto di quando Ivano Ceccucci aiutò lui e suo fratello a smontare il cambio di una macchina: “lui era preciso e noi disordinati”. “Chi è Ivano lo sanno le tante persone che sono qui, una persona straordinaria. Io faccio fatica a capire i disegni dietro a questo accadimento. Io so che la sua anima così pura e pronta ad aiutare tutti sarà bella a Dio e sarà ricompensata dalla più bella moto e dalla più bella strada in paradiso”.
Prima di Zuccarini c’era stato anche l’intervento del vicesindaco Riccardo Meloni: “Non c’è stata una persona che mi ha detto che non era una persona eccezionale“.
Al termine del funerale, la salma è stata portata a spalla fino al vicino cimitero cittadino, accompagnata anche da un quadro in cui Ivano Ceccucci è fotografato con la sua inseparabile giacca da motociclista. “In moto si muore è vero, ma non esiste modo migliore per vivere il tempo che ci è concesso. Ma quanta vita è capace di regalarci questa passione? E ciò che facciamo con passione non ha da temere ostacoli” vi è scritto.
[di Sara Fratepietro e Alessandro Orfei]