Città di Castello

Addio a Carla De Cesare, donò al Comune 10mila volumi della biblioteca di famiglia

Se ne è andata nella notte tra l’8 e il 9 marzo a Spoleto Carla De Cesare, figlia di Antonio, giornalista e podestà di Città di Castello, nipote dell’illustre storico e uomo politico pugliese Raffaele, che sul finire del XIX secolo fece del capoluogo tifernate la sua residenza estiva.

Nel 2011 Carla aveva donato al Comune la biblioteca di famiglia, conservata da tre generazioni nella villa a Belvedere: circa 10mila volumi, gran parte dei quali già inventariato.

Per questo gesto di liberalità e per il legame dei De Cesare alla vita cittadina, il sindaco Luciano Bacchetta e l’assessore alla Cultura Michele Bettarelli esprimono cordoglio “per la perdita di una dei molti cittadini d’elezione che abbiamo il pregio di annoverare tra i tifernati. Carla e il fratello Raffaele sono stati i discendenti di un casato, che dalla Puglia giunse in Umbria e fece di Città di Castello una patria adottiva, contribuendo al suo progresso e spendendosi per difendere i suoi interessi. Ci piace ricordare, come segno dell’indole della famiglia De Cesare, la battaglia, frontale anche se perduta, che negli anni Trenta del secolo scorso Antonio ingaggiò con Sovrintendenze e Ministeri per avere indietro dall’Accademia di Brera lo Sposalizio della Vergine, simbolo dell’identità cittadina. La famiglia De Cesare è stata una di noi nello spirito combattivo e fiero della propria terra che ogni tifernate dovrebbe coltivare”.