Se n’è andato, all’età di 93 anni, il “Commendatore” Antonio Gasperini, Grande Ufficiale della Repubblica, pioniere della nascita della zona industriale di Città di Castello, distintosi in diversi settori della comunità locale per generosità, dedizione e senso di appartenenza.
Nato a Città di Castello il 1 novembre 1928, nella metà degli anni ’50 creò un’azienda cartotecnica in seguito diventata il noto Scatolificio Gasperini, di cui ne è stato titolare e presidente insieme alla figlia Alessandra e al genero Eros, amministratori delegati. A fine anni ’60 ha collaborato e contribuito alla realizzazione, insieme ad altri soci, de “La Cartotecnica Tifernate”, della quale ha ricoperto la carica di presidente per circa 30 anni.
E’ stato anche presidente dell’Associazione degli Industriali sezione Territoriale Alta Valle del Tevere per 3 mandati mentre per 12 ha fatto parte del direttivo dell’Associazione degli Industriali della provincia di Perugia, oltre aver ricoperto per diversi anni la carica di Presidente della sezione industria grafica e cartotecnica. Antonio Gasperini è stato pure a capo della Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello per tre mandati (altri 12 anni), nel corso dei quali ha acquistato Palazzo Vitelli.
Socio fondatore e primo presidente del Canoa Club Città di Castello, ha fondato la Mostra Nazionale del Cavallo assieme al cavalier Gualdani, l’avvocato Gaggi e altri tifernati. Il 27 Dicembre 1984 è stato insignito del titolo di Commendatore al merito della Repubblica Italiana, successivamente all’alta onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica. Presidente dell’Avis dal 1965 sino al 2006, aveva convinto a donare il sangue anche a star del cinema e della moda come la tifernate Monica Bellucci, sua profonda estimatrice.
“Ci ha lasciati un pezzo di storia significativa di questa città – ha dichiarato il sindaco di Città di Castello – Antonio Gasperini era un tifernate conosciuto ed apprezzato prima di tutto per la sua umanità, generosità e poi per i numerosi ruoli che ha svolto nel corso della sua vita in numerosi settori. Un vero e proprio simbolo della nostra città, di cui era orgoglioso e autorevole rappresentante. Esempio di laboriosità e rettitudine nell’azienda fondata agli inizi degli anni ’60 nella zona industriale che, assieme ad altri grandi imprenditori tifernati, ha contribuito a far nascere e sviluppare all’insegna della prosperità e lavoro. Gasperini ha rappresentato per intere generazioni anche un simbolo per l’impegno senza sosta nel volontariato Oggi tutta la comunità tifernate si stringe attorno alla famiglia, alla figlia Alessandra, alla nipote Elisa ed al genero Eros Colcelli, con un caloroso abbraccio, in segno di gratitudine e solidarietà”.