Città di Castello

Addio a Leopoldo Capaccioni, “eroe” tifernate che sventò furto al Duomo

E’ scomparso, all’età di 90 anni, Leopoldo Capaccioni, “eroe” tifernate protagonista di un episodio che si svolse nel lontano 1975 a Città di Castello.

Leopoldo allora lavorava come metronotte. Una notte di settembre, insospettitosi per il via vai di un’auto targata Padova, che si aggirava e parcheggiava di notte, per settimane, nei pressi del Campanile Rotondo del Duomo, segnalò la cosa alle autorità ma non venne mai preso davvero in considerazione. Continuò comunque a tenere d’occhio l’auto, finché una notte la notò parcheggiata al Ponte del Tevere, con un’altra vettura ferma proprio sotto il Campanile Rotondo. Quest’ultima si rivelò poi rubata e sarebbe dovuta servire per portare la refurtiva di un furto fino all’altra macchina.

Capaccioni l’aveva intuito. Alcuni residenti delle abitazioni vicine, in particolare una signora e suo figlio, sentendo rumori provenire dal Duomo a quell’ora notturna, avvisarono il metronotte e chiamarono i carabinieri. Capaccioni vide una finestra corrispondente alla Sacrestia cui era stata tolta l’inferriata e con gli infissi divelti. A quel punto entrò in azione e si mise a creare quanta più difficoltà possibile alle persone entrate in chiesa.

Un ladro fu preso subito, altri due scapparono, ma grazie al numero di targa che Capaccioni aveva annotato furono successivamente arrestati a Padova. I sacchi della refurtiva contenevano nientemeno che il Pastorale di San Florido, i piatti del Tesoro del Duomo e tanti altri preziosi, subito recuperati. Il Pastorale, nella concitazione, si ruppe e fu restaurato dall’orafo tifernate Sergio Bartoccioni. Ai protagonisti del salvataggio venne data una medaglia-ricordo dal Vescovo.

Le condoglianze della nostra redazione vanno alle figlie Manuela e Marina.