Il mondo della cultura e anche l’Umbria piangono Italo Rota, architetto settantenne mancato oggi, sabato 6 aprile 2024 dopo una lunga malattia, che è stato assessore ad Assisi nella prima giunta Proietti e anche “padre” della Mediateca Sandro Penna a Perugia, zona San Sisto.
Classe ’53, Italo Rota si era laureato al Politecnico del capoluogo meneghino nel 1982. Tra le sue creazioni il Museo del Novecento in piazza Duomo, nel cuore di Milano, e il Museo d’Orsay, progetto vinto insieme al grande Gae Aulenti che da stazione parigina divenne simbolo dell’arte.
Nel 2017 divenne assessore ad Assisi, con le “fantasiose” deleghe alla Forma e Rigenerazione sostenibile della Città, del Sistema ecoculturale e del Paesaggio; si dimise poco più di un anno dopo insieme all’assessore Eugenio Guarducci, nell’ambito di un rimpasto “politico” che vide l’estromissione dei due tecnici in favore dell’entrata di due politici. Proprio da Guarducci uno dei primi tweet di cordoglio, seguito dal messaggio del sindaco Stefania Proietti.
“E’ una notizia che ci sconvolge e ci rattrista molto la morte di Italo Rota, architetto di fama internazionale, che abbiamo avuto il piacere e l’onore di avere nella nostra prima giunta nel 2017”, le parole di Proietti, secondo cui Rota “È stato un grande amico della città di Assisi che considerava la sua seconda casa e un professionista geniale di immense competenze e qualità umane. Un intellettuale profondo e originale, tantissime le opere firmate da lui in tutto il mondo. Da oggi siamo tutti più poveri – conclude la prima cittadina – la morte di Italo ci addolora profondamente e a nome della città, mio personale, della giunta e di tutto il consiglio esprimo il cordoglio e la vicinanza ai familiari, agli amici e ai colleghi”.
In Umbria Rota aveva anche collaborato alla realizzazione della biblioteca di San Sisto: “Abbiamo voluto creare – spiegava all’epoca – un luogo dove vivere la cultura divenga esperienza sorridente, allegra, leggera, con particolare attenzione rivolta a bambini e ragazzi ed ai loro nuovi modi comunicativi; uno spazio colorato, luminoso, sempre diverso: anche la lettura può essere piacevole quanto un gioco. L’edificio è in parte interrato, sfruttando la naturale pendenza del terreno ed in parte emerge come se un grande disco fosse atterrato nella città”.