“Con riferimento al contratto di ‘Servizio di appalto e assistenza turistica nell’area della Cascata delle Marmore’, non sono state confermate le condizioni di gravità del fatto, così come si ricava dal mancato esercizio dell’adozione penale per i fatti contestati al Corsi Sandro, presidente della Actl, mandante dell’Ati affidataria del servizio medesimo. In ragione della sentenza di non luogo a procedere pronunciata nei confronti di Corsi Sandro, sono conseguentemente mancati i presupposti di certezza probatoria richiesti per l’applicazione della misura” – Si dispone:
“la conclusione del procedimento di formulazione della proposta di adozione delle misure straordinarie dell’art. 32 del d.l. 90/2014 nei confronti di Actl e Alis”.
È il dispositivo con il quale l’Anac mette fine all’iter giudiziario che, nel 2017, aveva colpito in pieno le cooperative Actl e Alis per la presunta ‘turbata libertà degli incanti’ del bando relativo alla gestione della Cascata, finito nel mirino del primo filone di indagine dell’Operazione Spada.
A renderlo noto sono stati i presidenti delle due coop, Actl e Alis, rispettivamente Sandro Corsi e Stefano Notari con il supporto dell’avvocato Sinibaldi, in una conferenza convocata nella serata di oggi nella sede di via Aleardi.
Il 29 giugno 2018 Sandro Corsi era già stato prosciolto con il “non luogo a procedere” dal Gup Natalia Giubilei che aveva emesso sentenza di proscioglimento ‘perché il fatto non costituisce reato’ (stessa sentenza emessa anche per il dirigente del Comune di Terni, Vincenza Farinelli e per 3 dipendenti dello stesso ente: Claudio Brugia, Pasquale Sabatelli e Stefano Marinozzi).
Actl e il suo presidente Sandro Corsi possono dunque dirsi fuori a tutti gli effetti dall’inchiesta Spada, mentre per Alis e il presidente Stefano Notari rimane ancora in piedi l’indagine relativa al bando sei servizi cimiteriali, anche quello confluito nel primo dei due filoni di inchiesta della maxioperazione della Procura sui presunti appalti ‘truccati’ tra alcune cooperative e il Comune di Terni.
“Soddisfazione importante per le nostre imprese dopo periodo difficile per tutti i soci lavoratori – ha commentato Stefano Notari di Alis – Dopo essere piombati in tempesta mediatica, anche a livello nazionale, ora possiamo essere orgogliosi di questa sentenza”.