Sono in pubblicazione da oggi, mercoledì 4 marzo, i due nuovi bandi, finalizzati a sostenere l’acquisto della prima casa, rivolti uno ai nuclei familiari composti da una sola persona e l’altro ai nuclei familiari monoparentali, che la Giunta Regionale ha deciso di promuovere, su iniziativa dell’assessore alle politiche abitative Stefano Vinti, per superare i problemi posti dall’introduzione del nuovo sistema di calcolo dell’ISEE avvenuta il primo gennaio scorso. I due nuovi bandi sono stati illustrati questa mattina, mercoledì 4 marzo, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede regionale di Piazza Partigiani a Perugia alla presenza dell’assessore Stefano Vinti e sono rivolti alle medesime categorie sociali (nuclei composti da una sola persona e nuclei monoparentali), del tutto analoghi ai precedenti, nei quali, tuttavia, in luogo dell’ISEE, sarà richiesto ai concorrenti di dichiarare il reddito imponibile complessivo del nucleo familiare. E proprio dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione scatteranno i trenta giorni di tempo per presentare le nuove domande che dunque scadranno il prossimo 3 aprile.
Il contributo a fondo perduto, per quanto riguarda i single, potrà essere richiesto dalle famiglie che, alla data di pubblicazione del bando, sono anagraficamente composte da una sola persona di età superiore a 30 anni o che compia il 30° anno di età nel 2014. Alla data di pubblicazione del bando, si deve essere titolari di un reddito che può derivare da attività lavorativa, pensione o assegno di invalidità. I richiedenti il contributo devono aver conseguito nel 2013 (dichiarazione 2014) un reddito complessivo ricompreso tra 7.000 e 23.000 euro. Per i richiedenti disabili il reddito complessivo 2013 deve essere ricompreso tra i 7.000 ed i 28.000 euro. “Proseguendo nell’azione di sostegno pubblico per garantire il diritto alla prima casa – ha affermato l’assessore – tenendo conto delle diverse situazioni presenti in Umbria, abbiamo voluto anche confermare le differenti misure del contributo, privilegiando gli alloggi situati nei centri storici, ed in particolare quelli di Perugia e Terni, con l’obiettivo di favorire il reinsediamento di persone e famiglie, elemento imprescindibile per la sicurezza urbana”.
“È previsto un contributo di 450 euro a metro quadro, fino ad un massimo di 27mila euro ad alloggio – ha specificato Vinti – se ubicato nel centro storico di Perugia e Terni (zona A del Piano regolatore generale, ad eccezione delle zone A delle frazioni); 400 euro a metro quadro, fino ad un massimo di 24mila euro ad alloggio, se ubicato nel centro storico delle altre 90 città della regione (zona A del Prg, ad eccezione delle zone A delle frazioni) e 350 euro a metro quadro, fino ad un massimo di 21mila euro ad alloggio, d’entità comunque rilevante, negli altri casi”.
Per monoparentali invece si intendono quei nuclei familiari che, alla data di pubblicazione, sono anagraficamente composti da un solo genitore (vedovo\a, separato\a, single) e da uno o più figli minorenni o con disabilità. Si considerano separati\e coloro che sono in possesso di sentenza o di provvedimento di omologa della separazione emessi in data anteriore a quella di pubblicazione del bando. Anche in questo caso il nucleo familiare deve essere titolare di un reddito alla data di pubblicazione del bando, mentre il reddito complessivo 2013 (dichiarazione 2014) deve essere ricompreso tra 16.000 ed 40.000 euro. Qualora nel nucleo familiare siano presenti uno o più componenti disabili il reddito complessivo del nucleo familiare deve essere ricompreso invece tra 16.000 e 45.000 euro. In questo caso, il contributo sarà del 40 per cento del costo dell’alloggio, ivi comprese le eventuali pertinenze, fino ad un massimo di 40.000 euro, qualora l’alloggio sia ubicato nel centro storico dei Comuni di Perugia e Terni; il 35 per cento del costo dell’alloggio, ivi comprese le eventuali pertinenze, fino ad un massimo di 35.000 euro, qualora l’alloggio sia ubicato nel centro storico degli altri Comuni della Regione ed il 30 per cento del costo dell’alloggio, ivi comprese le eventuali pertinenze, fino ad un massimo di 30.000 euro in tutti gli altri casi. I requisiti soggettivi per l’accesso ai contributi sono gli stessi richiesti per gli altri bandi regionali: cittadinanza italiana o di un Paese che aderisce all’Unione Europea o di Paesi che non aderiscono all’Unione Europea, in regola con le norme sull’immigrazione; residenza o attività lavorativa in Umbria da almeno ventiquattro mesi consecutivi; non titolarità del diritto di proprietà, comproprietà, nuda proprietà, uso, usufrutto o di altro diritto di godimento su alloggi, o quote parti di essi, sul territorio nazionale. Saranno però ammessi a contributo coloro che sono comproprietari di una quota di alloggio non superiore al cinquanta per cento del totale dell’immobile.
Occorre, inoltre, non aver mai usufruito di altri contributi pubblici per l’acquisto o il recupero di una abitazione (sono esclusi i finanziamenti per la ricostruzione a seguito di eventi sismici). Gli alloggi da acquistare devono essere ubicati in Umbria; devono far parte di un fabbricato costituito da almeno due alloggi;devono essere accatastati nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6; avere una superficie utile non superiore a mq 95. Inoltre non devono essere di proprietà di ascendenti entro il secondo grado, né essere realizzati con contributo pubblico. Nella formazione della graduatoria, oltre alle priorità legate all’ubicazione della prima casa nei centri storici, si terrà conto di particolari condizioni del richiedente quali la residenza in un alloggio oggetto di sfratto esecutivo non emesso per inadempienza contrattuale o di ordinanza di sgombero totale, disabilità, la titolarietà di un contratto di lavoro precario (es: tempo determinato, co.co.co., co.co.pro. interinale, ecc.) ed il reddito. Tutte le domande che otterranno il contributo verranno sottoposte a controllo da parte del Comando regionale Umbria della Guardia di Finanza, con cui la Regione ha stipulato, per tale finalità, un apposito Protocollo d’intesa. “Con questi due bandi completiamo così il quadro degli aiuti messi in campo dalla Regione per agevolare l’acquieto della prima casa da parte dei famiglie in particolari situazioni di difficoltà. La nuova normativa in materia di calcolo dell’ISEE contiene infatti numerosi cambiamenti nelle modalità di determinazione della capacità economica del nucleo familiare, profondamente diverse rispetto a quanto precedentemente stabilito – ha affermato l’assessore -. Questa situazione ha creato problemi di non lieve entità per i due bandi regionali finalizzati a sostenere l’acquisto della prima casa, rivolti uno ai nuclei familiari composti da una sola persona e l’altro ai nuclei familiari monoparentali, che, emanati nel 2014, sono giunti a scadenza nel 2015, a cavallo cioè tra le due differenti modalità di calcolo dell’ISEE. Alcuni hanno già presentato la domanda entro il 31 dicembre scorso, dichiarando, quindi, l’ISEE 2014, come stabilito dal bando e determinato con le modalità non più in vigore, mentre altri, che erano e sono ancora in procinto di inviare l’istanza, si sono trovati a dover obbligatoriamente calcolare il proprio ISEE sulla base di parametri completamente nuovi e diversi”.
“Si era creato una specie di corto circuito – ha sottolineato Vinti – che ha necessitato di un attento approfondimento normativo, per garantire uniformità di trattamento a tutti coloro che inoltrano la domanda per accedere al contributo. E la soluzione individuata prevede che i vecchi bandi mantengano la loro validità fino alle scadenze stabilite solo per coloro che fossero ancora in grado di inoltrare la domanda dichiarando l’ISEE 2014 calcolato sulla base della precedente normativa. Chi usufruirà di questo bonus – ha concluso l’assessore Vinti – potrà allo stesso tempo accedere al Fondo istituito presso Gepafin per la concessione di mutui ipotecari assistiti da garanzia della Regione, per l’acquisto della prima casa, con tassi di interesse più bassi della media”.