Ritorna in Consiglio Regionale a Palazzo Cesaroni la discussione a proposito degli incentivi messi a bando dalla Regione Umbria per l’acquisto della prima casa. A sollevare la questione, è stato il consigliere regionale de (PD) Andrea Smacchi, che ha chiesto di conoscere “se, e quando, verranno presentati i bandi 2017 per l’incentivo all’acquisto della prima casa per far fede agli impegni presi e venire incontro alle legittime aspettative dei nostri cittadini”.
Smacchi, nell’illustrazione dell’atto, ha evidenziato che “il sostegno alle politiche abitative è da sempre un punto di forza dell’Umbria. Negli ultimi anni la Regione ha impegnato circa 13milioni di euro per oltre 500 domande finanziate per contributi volti ad agevolare l’acquisto della prima casa per giovani coppie, single e famiglie monoparentali. L’ultimo bando emesso dalla Regione risale al 2015. Nel 2016 a causa del venire meno delle risorse per le politiche abitative da parte del Governo nazionale, ho presentato un emendamento al bilancio 2016 al fine di destinare un milione di euro per l’emanazione di nuovi bandi per contributi alla prima casa. Nel 2016 la Regione ha stanziato 1 milione di euro ma da luglio, purtroppo, non riusciamo a dare risposte e tener fede agli impegni presi. Cosa è successo?”.
L’assessore Chianella ha risposto che “con il bilancio è stato attribuito 1milione di euro finalizzato per assegnazione contributi per l’acquisto prima casa, intervenuto mentre erano ancora in corso le procedure di erogazione contributi riferiti ai bandi 2015 per famiglie costituite da una sola persona e famiglie monoparentali, le cui risorse presenti nel bilancio 2015 non sono state impegnate entro la fine dello stesso anno su indicazione dei servizi competenti, per consentire alla Regione di rispettare il Patto di stabilità. Tutto ciò ha comportato che tali risorse non impegnate confluissero nell’avanzo vincolato, quindi non sono state riscritte in termini di competenza per l’anno 2016. Nel corso dell’anno 2016 si è proceduto da un lato con le liquidazioni degli aventi diritto, utilizzando economie derivanti da impegni precedentemente assunti per le stesse finalità, dall’altro con la verifica peraltro infruttuosa di tutte le possibili azioni per rendere disponibili le risorse confluite nell’avanzo vincolato. Nonostante ciò, la Giunta ha approvato le linee guida per l’emanazione dei successivi bandi, dopo aver verificato l’impossibilità di rendere disponibili le risorse confluite, a seguito dei bandi 2015, per evitare azioni legali da parte degli aventi diritto, è stata assunta la decisione di impegnare lo stanziamento 2016 pari a 1milione di euro a favore dei beneficiari presenti, con graduatorie. Infine, la Giunta ha preso atto della ricognizione delle risorse impegnate per le finalità di cui all’interrogazione, che ammontano complessivamente a 806mila euro e di destinare risorse già impegnate per l’emanazione dei bandi nel corso del 2017. Da ulteriori informazioni successive acquisite dai servizi competenti, abbiamo appreso che le disponibilità residue già impegnate non possono essere utilizzate per l’emanazione dei bandi 2017, in conclusione, stante questa situazione delle risorse, sebbene predisposti non sono stati approvati i bandi 2017 per erogazione contributi acquisto prima casa nel corso del 2017: i bandi potranno essere emanati soltanto nell’eventualità che in sede di assestamento di bilancio, quindi prossimo giugno o luglio, vengano stanziate nuove risorse o vengano rese disponibili quelle presenti nell’avanzo vincolato. Ovviamente terremo sotto controllo questa situazione e confidiamo ovviamente nel Consiglio regionale che possa attribuire queste risorse per emanare quindi il bando 2017”.
Nella replica conclusiva, Smacchi ha detto: “Rimango interdetto rispetto a quanto ho udito. Io credo che questo sia l’esempio della vergogna della Pubblica amministrazione. Se noi riteniamo di poter governare una Regione così, io credo che siamo inadeguati, perché non è pensabile che mettiamo a bilancio 1milione di euro e dopo un anno ancora diciamo: vediamo se si potrà fare. Ma la volontà dell’Assemblea legislativa, nel 2016, si è espressa in maniera chiara. Se gli uffici non sono competenti qualcuno ha la responsabilità, se l’indirizzo del Consiglio non è stato recepito in maniera chiara dalla Giunta, la Giunta ha una responsabilità. Questo scaricabarile sulle teste degli umbri non è più ammissibile, allora io mi riservo a questo punto di fare anche un esposto, vediamo se farlo alla magistratura o a chi, perché ritengo veramente che sia una pagina vergognosa”.
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