Avrebbe comprato 52 tonnellate di ortaggi per un valore di 100.000 euro senza pagare neanche un centesimo il 51enne di origini liguri denunciato dai carabinieri della stazione di Cannara per il reato di truffa aggravata ai danni di un’azienda agricola della zona.
I fatti risalgono alla fine del 2021, quando a causa dell’emergenza “Covid”, le aziende erano costrette ad adottare nuovi modelli operativi di commercializzazione, implementando la gestione in digitale del lavoro. Proprio in quel modo, un asserito imprenditore della provincia di Alessandria aveva contattato da remoto la titolare dell’impresa agricola perugina, dichiarandosi interessato ad acquistare diverse quantità di ortaggi.
Avviata la trattativa il 51enne, dichiarandosi in difficoltà economiche a causa dell’emergenza epidemiologica, aveva richiesto un termine di pagamento “a trenta giorni” dalla data di emissione della fattura. La ditta cannarese, accettando la proposta, aveva quindi ricevuto in sequenza vari ordini e spedito tutta la merce, per un totale di circa 52 tonnellate di prodotti, tra cui cipolle, aglio, ceci, lenticchie e farro, per un valore complessivo di circa 100.000 euro.
Il sedicente imprenditore alessandrino però, una volta ricevuta la merce, si è reso irreperibile senza mai pagare nulla e così ai titolari dell’azienda cannarese non è rimasto che denunciare i fatti ai militari della locale stazione, dipendenti dalla compagnia di Assisi guidata dal capitano Vittorio Jervolino. I carabinieri hanno ricostruito i vari passaggi di distribuzione dei prodotti agricoli, risalendo ad una dozzina di ditte che, a loro volta, erano intervenute per il trasporto, sino a giungere alla destinazione finale, ovvero un capannone in Vado Ligure (SV) ed un punto vendita all’ingrosso presso il mercato ortofrutticolo di Torino Grugliasco. Entrambi sono risultati gestiti dal 51enne, denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Spoleto poiché ritenuto autore del delitto di truffa aggravata.