Acquasparta, tre appuntamenti per la Giornata Mondiale dei Diritti Umani - Tuttoggi.info

Acquasparta, tre appuntamenti per la Giornata Mondiale dei Diritti Umani

Luca Biribanti

Acquasparta, tre appuntamenti per la Giornata Mondiale dei Diritti Umani

Gli eventi firmati BottegArt
Gio, 11/12/2014 - 17:29

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La Bottega Artigiana della Creatività e dei Diritti Umani di Acquasparta quest’anno ha triplicato il consueto appuntamento in occasione del 10 dicembre, Giornata Mondiale dei Diritti Umani. La kermesse si è aperta ieri con il tutto esaurito al piccolo teatro di via Umberto I per “Il diritto di esserci”, performance teatrale realizzata dagli allievi del laboratorio teatrale diretto da Sabina Proietti. Come spiega Paolo Antonio Manetti, presidente dell’associazione BottegArt e insegnante di chitarra presso la stessa, lo spettacolo si è posto l’obiettivo di coinvolgere attivamente il pubblico, per promuovere una maggiore sensibilizzazione sul tema dei diritti umani e sull’importanza di assumere un impegno in prima persona affinché tali diritti vengano riconosciuti e garantiti universalmente. Alcuni spettatori sono stati invitati dai sei attori, tutti giovani tra i 19 e i 40 anni, a salire sul palco per leggere insieme il primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”), approvata e proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. L’evento, notato a livello internazionale, è stata segnalato in diretta da Radio 3.

Il secondo appuntamento è previsto per domani venerdì 12 alle ore 21, con la proiezione, a cura di Camilla Todini, del film premio Oscar “12 anni schiavo”. La pellicola racconta la tragica storia di Solomon Northup, musicista nero nato libero e ritrovatosi schiavo per colpa di un inganno nell’America schiavista del 1841. La serata ha il sostegno di Amnesty International, la cui presenza in sala sarà rappresentata da alcuni volontari del costituendo gruppo di Terni che raccoglieranno firme per la petizione Write for Rights, a sostegno delle centinaia di vittime di Bhopal. Il tre dicembre di 30 anni fa, infatti, oltre 40 tonnellate di Metil Isocianato fuoriuscirono dall’industria di pesticidi della Union Cabride Corporation Usa a Bhopal, provocando uno dei peggiori disastri ambientali della storia e di cui la popolazione continua a pagare il prezzo, “ancora oggi a Bhopal nascono bambini con gravissime malformazioni”, ricorda Manetti. Senza contare che né il sistema giuridico indiano né quello a stelle e strisce, sono riusciti in questi anni a garantire giustizia e rimborsi adeguati ai sopravvissuti.

Il 17 dicembre invece i 14 ragazzi dell’orchestra dei giovani chitarristi di BottegArt chiuderanno l’evento raccontando a ritmo di musica la storia della giovane e coraggiosa premio Nobel per la pace 2014 Malala Yousafzai, dallo spiritual con Wade in the water, al canone di J. Pachelbel, toccando anche i classici dell’800 chitarristico. La serata sarà a cura dell’insegnante di chitarra, nonché presidente di BottegArt Paolo Antonio Manetti. La scelta di raccontare la vita di Malala Yousafzai, una giovane che ha rischiato e continua a rischiare la sua stessa vita per difendere il diritto all’istruzione, è funzionale a far riflettere i più giovani sull’importanza dell’istruzione e della lotta affinché questa sia garantita in tutto il mondo, senza discriminazioni di classe e/o di genere. I giovani dell’orchestra, tutti tra i 7 e i 16 anni, sono al momento impegnati per l’incisione di un cd didattico la cui uscita è prevista per giugno 2015. Nel loro insieme, le tre giornate di BottegArt per i diritti umani dimostrano il valore dell’arte, in grado anche di farsi veicolo per la sensibilizzazione su un tema di rilevanza internazionale quale quello dei diritti umani. L’arte non solo come fruizione, dunque, ma anche come momento educativo, “a patto che i giovani siano coinvolti parallelamente anche nelle attività didattiche”spiega Manetti, sottolineando l’importanza di rendere i ragazzi soggetto attivo e non solo passivo dei progetti laboratoriali.

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