Economia & Lavoro

Acqua Sangemini, preoccupazione per il futuro dei lavoratori e della produzione

Nei giorni scorsi il sindaco di San Gemini e Senatore della Repubblica Leonardo Grimani, ha incontrato una rappresentanza delle RSU dello stabilimento cittadino dell’Acqua Sangemini.

C’è preouccupazione soprattutto in relazione all’assenza di comunicazione con l’azienda ed in relazione alla figura del nuovo responsabile del personale, individuato in Ferrucci, che in passato era stato chiamato in altre strutture per operazioni di ridimensionamento del personale. Ai lavoratori ed alle Rsu Grimani ha espresso vicinanza e promesso il massimo impegno per vigilare sulla situazione dello stabilimento, se necessario coinvolgendo anche la Regione.

“Chi fra le forze politiche parla di ‘silenzio istituzionale’ menteprecisa il sindaco la vicenda della Sangemini è stata oggetto di due incontri in Regione e di uno con le Rsu nel comune interessato, ai quali ero presente. Questi incontri sono serviti per avviare un percorso condiviso che dovrà ora necessariamente passare da un incontro con la proprietà, al fine di mettere a fuoco a che punto sono gli obiettivi annunciati nel 2014. Della richiesta di incontro mi farò carico personalmente, insieme alla Regione”.

Leonardo Grimani specifica che Acqua Sangemini è una realtà produttiva che funziona e con un serio piano industriale, può diventare uno dei punti chiave per il rilancio dell’economia del territorio. “Le preoccupazioni per il futuro sono lecite e giustificate, ma è bene ricordare che proprio per quanto detto sopra, sinora la famiglia Pessina non ha prospettato né l’eventualità di una crisi, né di tagli all’organico, che oggi conta circa 90 lavoratori. Bisogna però avere chiaro il piano industriale per i prossimi anni ed è su questo che personalmente continuerò ad insistere. Avere chiarezza sugli obiettivi e sui traguardi consentirebbe di dare certezze e serenità ai lavoratori ed allo stesso tempo di poter valutare chiaramente e senza incertezze quale percorso viene delineato. Nel piano devono essere essere indicati anche eventuali investimenti tecnologici, che sono un aspetto sempre positivo, purché vengano inseriti in un quadro di fermezza dal punto di vista occupazionale”.

“Il marchio ‘Sangemini’ è ormai consolidato a livello nazionale come una delle eccellenze nel campo delle acque minerali – conclude Grimani –  Auspico che la famiglia Pessina, partendo dai risultati che questo sta ottenendo, possa proporre un piano di rilancio e di sviluppo anche per i brand secondari, specialmente ‘Fabia’, i quali- ciascuno con la propria specificità- hanno le potenzialità per diventare a loro volta dei punti di riferimento nazionale”.