Come anticipato nella giornata di ieri, in relazione alla vertenza di acqua Sangemini, Ami (Acque Minerali d’Italia) ha presentato una istanza di concordato in bianco in continuità.
Cosa prevede il concordato in continuità
Vale a dire uno strumento a disposizione delle aziende per la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei creditori attraverso qualsiasi forma; attraverso l’attribuzione della attività interessate dal concordato ad un assuntore; la suddivisione dei creditori in classi secondo posizione giuridica e interessi economici omogenei, potendo in tal caso prevedere anche trattamenti differenziati tra creditori appartenenti a classi diverse, senza tuttavia alterare l’ordine della cause legittime di prelazione.
Nel caso la proposta contempli il pagamento non integrale dei creditori muniti di privilegio, pegno o ipoteca, il piano deve prevedere che la soddisfazione di tali creditori non è inferiore a quello realizzabile, in ragione della collocazione preferenziale, sul ricavato in caso di liquidazione.
Acque Minerali d’Italia S.p.A., quarto player italiano del settore, comunica che in data odierna è stata depositata, presso il Tribunale di Milano, la domanda di ammissione della Società alla procedura di concordato preventivo “in bianco” ai sensi dell’articolo 161, sesto comma del R.D. 267/1942.
“In esito all’istruttoria realizzata con l’ausilio dei propri advisor legali e finanziari coordinati dal dott. Domenico Livio Trombone e dal prof. avv. Andrea Zoppini (segnatamente, Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A., Studio Trombone Dottori Commercialisti Associati, prof. dott. Enrico Laghi e lo studio legale del prof. avv. Andrea Zoppini), il management di Acque Minerali d’Italia S.p.A. ha ritenuto che – nell’attuale frangente – l’accesso al concordato rappresenti il percorso più efficace per ristrutturare la Società, garantire la regolare prosecuzione delle attività produttive, riacquisire competitività sul piano industriale e tutelare, in tal modo, tutti i portatori di interessi.
“Non pregiudicherà la capacità produttiva”
“La decisione di depositare la domanda di ammissione al concordato preventivo “in bianco” – si legge in una nota diffusa da AMI – è stata comunicata preventivamente alle segreterie nazionali dei sindacati competenti, in un’ottica di piena trasparenza e di coinvolgimento nel percorso futuro tra le parti e che prevederà a breve incontri mirati con gli stessi.
L’accesso alla procedura di concordato non pregiudicherà in alcun modo la capacità produttiva della Società, che non prevede alcuna chiusura degli stabilimenti di sua proprietà.
Si rende noto che il piano concordatario è in fase di avvio di elaborazione e necessita di ulteriore tempo per essere finalizzato e formalizzato. Acque Minerali d’Italia S.p.A. provvederà a comunicare prontamente agli stakeholder rilevanti ogni aggiornamento in merito a tale procedura”.