Terni

Acqua Sangemini-Amerino, sì alle uscite con incentivi

Nel pomeriggio di oggi, 1 arile, si è tenuto un incontro presso il tavolo del ministero dello sviluppo economico relativo ad Acqua Sangemini-Amerino, alla presenza del Dott. Paganini, Avv. Riva, Avv. Comisso, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil nazionali e territoriali, Rsu e assessori regionali. 

Mercato in crisi causa Covid

Secondo una nota diffusa dalle sigle sindacali l’azienda ha introdotto l’incontro esemplificando le criticità che sta affrontando; in particolare l’impatto del Covid risulta ancora forte dal momento che essendo il canale Horeca completamente fermo l’offerta delle aziende di acque minerali si è concentrata tutta sulla gdo (rendendo il mercato estremamente competitivo). 

Piano industriale

Il piano industriale, per come è stato brevemente presentato, prevede una doppia azione: il miglioramento di performance e l’ingresso di capitale. “In questo momento è centrale razionalizzare i costi – spiegano i sindacati – tramite l’utilizzo della cassa Covid e delle ferie (sicuramente quelle post concordato, su quelle preconcordato persistono alcuni problemi formali che i commissari stanno cercando di superare). L’importanza di questa azione è anche dettata dallo step previsto per fine giugno 2021, infatti gli investitori hanno posto la condizione di sostanziale pareggio del bilancio alla data di cui sopra per l’ingresso di capitale”. 

Il settore commerciale

Si sta tentando anche di agire dal punto di vista commerciale, sono state modificate alcune agenzie che dovrebbero portare i primi risultati a giugno. 

I siti

Per quanto riguarda i siti, come già sostenuto in alcuni tavoli locali le parti sociali si sono dette aperte a valutare la possibilità di uscite volontarie e incentivate, specialmente di coloro che possono agganciarsi alla pensione. Dall’incontro è emersa la volontà (una volta che verranno accertate le risorse disponibili per accompagnare le uscite) di provare a intraprendere la strada dell’accordo quadro nazionale su pensionamenti e uscite su base volontaria con anche l’apporto attivo del Mise (che ha accordato l’impegno a porsi come facilitatore dell’accordo). L’uscita anche agganciata al pensionamento come ribadito dalle parti sociali dovrà essere solo e soltanto volontaria. 

Regione pronta a fare la sua parte

“Abbiamo apprezzato l’intervento dell’assessore regionale Fioroni – continuano le sigle sindacali – che, pur sempre nel rispetto del tavolo nazionale, ha dichiarato che la Regione è disponibile a mettere a disposizione i propri strumenti per salvaguardare i lavoratori di Sangemini e Amerino. Inoltre, ha ricordato che il piano di risanamento e rilancio di AMI non può passare solo attraverso i tagli dei costi, ma deve concentrarsi anche sul rilancio e il riposizionamento dei marchi storici dei nostri siti”. 

Quale strategia di rilancio?

In questo senso si sono espresse tutte le organizzazioni sindacali con forza, sia a livello nazionale sia a livello territoriale, prima di parlare di numeri è necessario avere chiaro il percorso e la strategia di rilancio del gruppo, che passa ovviamente attraverso le specificità di tutti i marchi territoriali. “Si chiede, dunque, chiarezza su programmazione della stagione corrente – concludono i sindacati – data la necessità di una strategia commerciale che aumenti le vendite e i volumi.
Il piano, come chiarito dall’azienda, si svilupperà su cinque anni e come organizzazioni sindacali territoriali abbiamo ribadito il nostro impegno alla salvaguardia occupazionale e al rilancio di due siti, Sangemini e Amerino, così importanti per tutto il territorio circostante”.