Nella mattina di oggi si è svolto un importante incontro tra i vertici di Acque Minerali di Italia, esponenti del governo e i rappresentanti delle segreterie sindacali nazionali. A Roma i manager dell’azienda hanno chiesto altri 10 giorni di tempo per decidere il destino dello stabilimento di San Gemini che preoccupa non poco anche le istituzioni locali. Subito dopo il vertice romano, infatti, c’è stato un ulteriore confronto nella sede della Regione a Perugia con i rappresentati locali dei sindacati e le Rsu.
“Il Comitato Direttivo della Cgil di Terni dà pieno sostegno alla lotta intrapresa dai lavoratori della Sangemini e della Amerino in difesa del proprio posto di lavoro e di due aziende strategiche per il territorio e nel panorama agroalimentare nazionale”. È quanto si legge nell’ordine del giorno approvato oggi, 11 febbraio, dal direttivo della Cgil di Terni.
“Ribadiamo l’assoluta necessità che la proprietà Acque Minerali d’Italia si confronti con le parti sociali ed espliciti in modo chiaro e definitivo le sue reali volontà – continua l’ordine del giorno – Riteniamo irricevibile qualsiasi piano industriale che non difenda la strategicità dei due siti umbri e i relativi livelli occupazionali”.
“La Cgil di Terni ritiene che le istituzioni locali tutte, a partire dalla Regione, proprietaria delle concessioni e dei marchi, debbano svolgere la propria azione politica ed istituzionale nei confronti di Acque Minerali d’Italia, chiedendo il rispetto degli impegni, già assunti nei precedenti accordi ancora in essere, con il territorio e con le maestranze”, conclude l’ordine del giorno.
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