Respinto, “perché ormai il danno professionale è stato fatto”, il ricorso d’urgenza presentato dalla professoressa Susanna Esposito, ordinaria di Pediatria all’Università degli studi di Perugia, nei confronti della quale la scorsa estate la Direzione sanitaria dell’Azienda ospedaliera di Perugia aveva assunto un provvedimento disciplinare. Nel merito della vicenda, invece, il giudice non è entrato, in attesa di giudicare sul successivo ricorso per far annullare il provvedimento disciplinare.
Ed è la stessa professoressa Susanna Esposito a commentare il provvedimento: “Martedì il giudice del Lavoro del Tribunale di Perugia ha rigettato il ricorso d’urgenza che avevo presentato per chiedere la sospensione dei provvedimenti disciplinari a mio carico: la decisione del giudice si basa sul fatto che la sospensione richiesta non sarebbe utile a rimediare ai danni da me subiti a livello professionale e di immagine, essendosi questi già definitivamente prodotti. Il provvedimento non ha invece valutato il merito delle contestazioni che sarà oggetto di un successivo ricorso: siamo nel vivo della vicenda e attendo con fiducia l’operato della magistratura“.
La professoressa aggiunge: “Vorrei tuttavia sottolineare quanto segue. Sono arrivata a Perugia con molto entusiasmo, mettendo a disposizione la mia esperienza e la mia professionalità con il solo obiettivo di contribuire allo sviluppo della Clinica Pediatrica e del Sistema Sanitario dell’Umbria, anche attraverso importanti progetti che avrebbero fatto del capoluogo umbro un importante punto di riferimento per la pediatria del Centro Italia. Grazie al contributo di medici, infermieri, tecnici, ausiliari e personale amministrativo, che voglio ringraziare personalmente per la dedizione e l’impegno che hanno dimostrato, abbiamo trasformato in una Clinica universitaria quello che era un reparto di pediatria da riqualificare, aumentando, in soli due anni e senza alcun incremento di organico, le visite ambulatoriali del 55%, le osservazioni brevi in ospedale del 28%, gli accessi in Pronto Soccorso del 16%, i ricoveri ordinari e l’attrattiva extra-Regionale del 10%, e riducendo i trasferimenti extra-Regione a un esiguo numero di casi che hanno richiesto interventi complessi di neurochirurgia o di cardiochirurgia. Sarei molto felice di ritornare dai miei piccoli pazienti e sostenere le loro famiglie, proseguendo in questo percorso di riqualificazione della Rete Pediatrica Umbra. D’altronde, chi sceglie di diventare pediatra si impegna ad accompagnare i bambini e le famiglie nel percorso di crescita. Una vera e propria guida, quella del pediatra, che getta le basi per la salute dell’adulto di domani. Ecco perché, in attesa delle decisioni dei Tribunali – chiarisce Esposito – continuerò a far valere le mie ragioni, affinché venga appurata la natura vessatoria e ritorsiva delle sanzioni disciplinari ricevute e possa così ritornare ad indossare il camice bianco per la Clinica pediatrica di Perugia e il Sistema sanitario dell’Umbria”.
Questo il commento di Susanna Esposito, professore ordinario di Pediatria all’Università degli Studi di Perugia e Presidente dell’Associazione Mondiale delle Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid) dopo il rigetto del ricorso d’urgenza stabilito dal giudice della sezione lavoro del Tribunale di Perugia.
A Susanna Esposito, professore ordinario di Pediatria presso l’Università degli Studi di Perugia, era stato attivato un procedimento disciplinare dal Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera di Perugia il 17 luglio 2018. Il provvedimento, che riguardava il presunto mancato controllo dell’attività di un collaboratore e presunte anomalie relative alla presenza in servizio e all’esercizio della libera professione, avveniva successivamente alle denunce della professoressa Esposito alla Procura della Repubblica di Perugia per pressioni subite da parte della Direzione aziendale della stessa Azienda ospedaliera dal luglio 2017 al giugno 2018 per sottoscrivere documenti, giudicati non veritieri dalla stessa Esposito, sull’attività assistenziale svolta da un neurologo esperto di patologie neurodegenerative dell’età anziana assegnato “in via provvisoria” alla pediatria il 28 dicembre 2015 (cioè un anno prima del suo insediamento) e tuttora assegnato alla Clinica pediatrica.
Nonostante le ripetute pressioni della Direzione aziendale, spiega la stessa professoressa Esposito, si era rifiutata di firmare i tabulati orari del medico in questione perché non correlati ad alcuna attività assistenziale, ma alla sola formale presenza fisica in Ospedale. Da qui, a suo giudizio, l’arrivo della sospensione disciplinare impugnata.