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ACCORDO SULLE APERTURE “SUPERFESTIVE”

Il consigliere di Forza Italia Ada Urbani esprime soddisfazione per l'accordo sulle aperture dei negozi nei giorni cosiddetti superfestivi ma critica Confommercio, per non aver sostenuto il disegno di legge della Casa delle libertà, e l'esecutivo regionale per aver operato scelte ideologiche.(Acs) Perugia, 5 novembre 2007 – “Apprendiamo dalla stampa che Confcommercio ha firmato l'accordo con Regione, Anci e sindacati che consente ai commercianti di stare aperti nei superfestivi, quei giorni come Natale e Pasqua in cui la legge della Regione Umbria (a differenza che in quasi tutte le altre Regioni) impone la chiusura totale dei negozi pur in presenza del maggiore flusso turistico dell'anno. Di fatto si mette fine ad uno scontro che si era protratto per molto tempo di fronte all'insensibilità delle amministrazioni locali di sinistra che governano Comuni e Regione”. Lo afferma il consigliere regionale di Forza Italia Ada Urbani che si dice “felice dell'esito della vicenda, per tutti quei piccoli imprenditori che finalmente potranno avere opportunità reali di crescita grazie alla sintonie che si crea col flusso turistico”.”La nota di Confcommercio – continua Urbani – merita qualche rilievo, tesa come è a prendere la distanza dai disegni di legge che l'opposizione ha presentato da tempo, mostrandosi molto più sensibile di altri alle problematiche esplicitate con rumore da commercianti e dalle amministrazioni dei comuni turistici, per stimolare la Giunta regionale ad assumersi le proprie responsabilità e correggere la norma punitiva nei confronti dei suoi associati. Occorre rammentare – aggiunge il consigliere regionale – che l'opposizione è intervenuta, nei tempi in cui gli iscritti al sindacato dei commercianti, saracinesche chiuse, scendevano in piazza contro la Regione ma, in primis, contro la loro associazione di categoria che accusavano di averli trascurati tutta protesa a mediare per la grande distribuzione. Il centro destra si fece allora carico di rappresentare le giuste istanze dei dettaglianti fortemente penalizzati dalle scelte della Regione, intrise di ideologia e costrette da logiche interne alla maggioranza nelle quali, evidentemente, il destino dei commercianti non era incluso”.”Il centro destra – conclude Ada Urbani – si è allora fatto carico di rappresentare in maniera esplicita e concreta le istanze dei lavoratori del settore traducendole in atti ed ha presentato apposite proposte di legge che hanno sin troppo aspettato in commissione l'atto della Giunta. Al di là dell'interesse delle corporazioni che, in questo caso sembra coincida con quello da noi rappresentato, possiamo ben dire, che allora come ora, noi c'eravamo a fianco delle migliaia di piccoli imprenditori vessati: c'è da chiedersi dove fosse Confcommercio”.