L’accordo tra Fastweb e Tiscali sulle tecnologie WiMax mette a rischio non solo posti di lavoro in Umbria ma anche un importante know-how conquistato negli anni dalla società Aria, acquisita negli ultimi anni proprio da Tiscali.
La denuncia arriva dalle organizzazioni sindacali di categoria dopo che ieri presso la sede di Tiscali a Cagliari si è svolto un incontro richiesto appunto dalle organizzazioni sindacali SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL Nazionali con le RSU della Azienda proprio in seguito all’accordo commerciale tra le società di Telecomunicazioni Fastweb e Tiscali.
Le segreterie Regionali dell’Umbria di SLC CGIL e FISTEL CISL in una nota esprimono forte preoccupazione per le ricadute occupazionali che potrebbero coinvolgere l’unita operativa di Torgiano, oggi in forze a Tiscali, che attualmente ospita circa 30 persone.
“Questa unità, nonostante sia da sempre il fulcro tecnologico e operativo prima di Aria e poi di Tiscali, – evidenziano i sindacati – già nel passato è stata suo malgrado oggetto di un forte ridimensionamento degli organici, nonostante il forte know-how e la grande competitività economica e strategica che l’unità operativa ha sempre evidenziato.
All’interno di un’operazione milionaria, tesa a valorizzare un asset nato e sviluppato in Umbria (la licenzia dei 40 mhz nella banda 3,5Ghz detenuta da Aria – controllata da Tiscali – e il ramo di azienda FWA con 836 torri) e che per oltre 15 anni ha permesso alla nostra regione di occupare un ruolo strategico nel panorama delle TLC, la nostra preoccupazione nasce dall’ennesimo rischio che sia smembrato il principale motore di questo sviluppo, non solo mettendo in discussione i livelli occupazionali del comparto perugino, ma allontanando di fatto dal nostro territorio ogni futuro sviluppo delle tecnologie 5G.
Ricordiamo che Tiscali, insieme ad altri operatori Wimax, a seguito di una consultazione pubblica ha ottenuto il via libera da parte dell’Agcom per una proroga fino al 2029 delle frequenze nello spettro 3,5Ghz. Non è accettabile che il cambio del concessionario di licenze e frequenze di proprietà pubblica, avvenga a discapito di tutti i lavoratori allo stato non confermati.
Pertanto, SLC CGIL FISTEL CISL, unitamente alla RSU della Azienda Tiscali di Torgiano, chiederanno alla Regione dell’Umbria, ai Sindaci dei Comuni di Perugia e di Torgiano, di attivarsi nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico affinché i livelli occupazionali e il presidio territoriale vengano salvaguardati nella loro interezza, anche al fine di contribuire al rilancio economico di questo territorio”.