Terni

Accordo di programma Ast, vertice in Regione dopo i ritardi di Arvedi

L’accordo di programma e il problema del costo dell’energia per le acciaierie di Terni sono state al centro lunedì pomeriggio dell’incontro tra la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi ed i rappresentanti dei sindacati Ast. Un vertice convocato dopo la richiesta delle stesse organizzazioni sindacali.

Nel corso dell’incontro, la Tesei ha ripercorso le tappe che hanno condotto all’acquisto dell’azienda – all’epoca alle prese con problemi di sostenibilità e sviluppo – da parte di Arvedi, al nuovo piano industriale da circa un 1 miliardo di euro che oltre agli aspetti industriali, di recupero della competitività e di potenziale sviluppo occupazionale, prevede la decarbonizzazione della fabbrica e investimenti ambientali. Tale piano industriale è finanziato per una parte preponderante da Arvedi e per una quota minoritaria da fondi pubblici tramite l’Accordo di Programma, per l’utilizzo dei quali si sta attendendo il parere favorevole della Commissione Europea. In riferimento al tema del costo della energia per Ast la Presidente ha confermato di proseguire le interlocuzioni e gli approfondimenti con Enel e Governo, convinta che il tema sia strategico per la competitività dell’azienda sul mercato.

Proposta la convocazione di un incontro con l’azienda e nuovo tavolo nazionale

   Al termine dell’incontro, dopo che da parte dei sindacati sono emerse le richieste di alcune delucidazioni in merito al piano industriale e all’accordo di programma, la Presidente Tesei ha proposto – in accordo con il sindaco di Terni Bandecchi – di convocare sia un incontro con l’azienda e le stesse istituzioni e sindacati, sia di chiedere al Governo una nuova convocazione del Tavolo nazionale per l’Accordo di Programma, così da proseguire un percorso comune a tutela del futuro dell’azienda e dei livelli occupazionali.

I sindacati: “Servono tempi certi su accordo di programma”

In una nota, le segreterie territoriali di FIM, FIOM, UILM, FISMIC, UGL e la RSU di Ast spiegano che “la riunione è stata interlocutoria e non ha chiarito né i tempi né i contenuti di un accordo di programma che ormai tarda da oltre un anno. Tuttavia, – proseguono – come segreterie abbiamo chiesto la ripresa del tavolo al MIMIT previsto per i primi di luglio e non più convocato, su questo sia Presidente che Sindaco si sono resi disponibili ad attivarsi immediatamente per raggiungere l’obiettivo. FIM-FIOM-UILM-FISMIC-UGL e RSU, infine, si sono rese disponibili a partecipare a tutti i tavoli istituzionali che si intenderanno convocare, consapevoli che oggi più che mai c’è bisogno di tempi certi e chiarezza sugli impegni che devono assumere il Governo, le istituzioni locali e l’azienda, per garantire un futuro alle produzioni strategiche e di eccellenza, ai livelli occupazionali e salariali dei diretti e dell’indotto e alle ricadute sull’intero territorio a partire della sostenibilità ambientale.

Chiamiamo tutti i soggetti in campo alla massima responsabilità, come organizzazioni indacali faremo la nostra parte al fine di dare una prospettiva di sviluppo sia al sito che al territorio”.