Entro fine marzo si terrà il tavolo ministeriale sull’accordo di programma Ast. Lo ha detto la presidente della Giunta regionale Donatella Tesei che ha parlato delle acciaierie di Terni durante il question time di martedì mattina, replicando ad una interrogazione della consigliera Eleonora Pace (Fdi). Un intervento, quello della governatrice, che ha provocato la presa di posizione del Comune di Terni in merito alla questione della discarica e che ha parlato di “scarsa conoscenza dei fatti” e di “tentativo di strumentalizzazione politica” da parte della Tesei.
A sollecitare l’intervento della Regione Umbria sulla situazione dell’Ast è stata appunto la consigliera regionale Pace, che chiedeva chiarimenti su vari aspetti inerenti la Acciai speciali Terni, dai progetti sull’idrogeno, all’accordo di programma, passando per infrastrutture, discarica e scorie.
Nel suo intervento, la presidente Donatella Tesei ha ricordato che “dopo l’acquisizione di Arvedi si è reso necessario un nuovo piano industriale e un accordo di programma. Nasce così un piano orientato alla decarbonizzazione di Ast, un piano che si muove sulle direttrici industriale e ambientale. Regione e aziende interagiscono con Governo e Commissione europea, una doppia interlocuzione perché per sostenere un piano da oltre 1 miliardo di euro, con 300 milioni di intervento di parte pubblica, non basta solo il Governo italiano, attraverso il Ministero dello sviluppo economico, ma occorre muovere un conto specifico del Pnrr rivolto alle aziende che possono diventare sostenibili con investimenti pubblico privato”.
“Domani, 6 marzo, – ha annunciato la governatrice – l’azienda comunicherà l’ottemperanza alle prescrizioni e potrà accedere alla finanza agevolata. Inizia una fase di investimenti su Ast con ricadute importanti ricadute su Terni. Continueremo ad agire per il mantenimento dei livelli occupazionali e per lo sviluppo delle aziende locali che vorranno candidarsi a lavorare con Ast. Abbiamo sollecitato il Governo a convocare il tavolo sull’accordo di programma entro il mese di marzo, credo che potrà avvenire entro brevissimo tempo, anche nella prima metà del mese.
In allegato c’è la partita delle infrastrutture collegate, dove interviene il fondo sociale coesione di 210 milioni per opere pubbliche e incentivi alle imprese, con sblocco della programmazione comunitaria. La Regione potrà realizzare la bretella Staino-Prisciano, così determinante per le attività dell’acciaieria. Altri 50 milioni sono da reperire con il Governo per la Variante sud ovest di Terni. Quello del costo dell’energia invece è un tema su cui mi sono spesa molto con Governo e vertici di Enel. Non può entrare nell’accordo di programma ma il documento deve riportare un forte impegno delle parti, bisogna vigilare per stabilizzare i costi”.
“Per quanto riguarda la questione relativa alla discarica, – ha detto poi Tesei – ricordo che ci è stata consegnata con 4 anni di vita residua, con potenziali effetti drammatici come la chiusura dell’area a caldo e il ridimensionamento dei livelli occupazionali. Considero il tema ambientale prioritario quanto gli investimenti e lo sviluppo, è necessario risolvere il problema discarica. La soluzione del problema attraverso la bonifica, la messa in sicurezza e il recupero degli spazi individuati dall’azienda è pronta, il Governo sta valutando, l’azienda se ne farà carico. Dentro o fuori dal piano industriale il problema va risolto ed è il Comune di Terni che deve intervenire con un accordo con Arvedi. Non si può tenere bloccato il piano industriale oggi che siamo a un risultato straordinario, con investimenti complessivi da 1 miliardo di euro, l’apertura di nuove linee, prospettive importanti. Ci sono le condizioni e le risorse per risolvere questo problema”.
Arriva a stretto giro l’intervento del Comune di Terni, attraverso l’assessore allo sviluppo economico Sergio Cardinali. “La risposta della presidente Tesei, in merito alla discarica di Ast e al ruolo del Comune di Terni, al question time dell’assemblea regionale – evidenzia l’assessore comunale – denota una scarsa conoscenza dei fatti e un tentativo di strumentalizzazione politica sull’operato della amministrazione comunale che, non solo non è in ritardo, ma anzi sta prefigurando una soluzione di concerto con Ast che dovrà tendere al sostanziale miglioramento dell’aria, argomento questo che visti gli studi epidemiologici che la Regione si appresta a mettere in campo dovrebbe essere di primaria importanza anche per le politiche regionali“.
“La necessaria sollecitudine è già messa in atto da questa amministrazione, – spiega Cardinali – non per richiamo della presidente Tesei, ma per nostra volontà. Urge però un po’ di chiarezza di quanto sta accadendo. II 23 gennaio 2023, Ast ha ricevuto un sollecito da parte del Ministero dell’Ambiente a presentare urgentemente il piano di messa insicurezza della discarica RSU di Valle, visto che l’unica documentazione in mano allo stesso ministero e all’amministrazione comunale era uno studio di fattibilità del richiamato intervento di Landfill Minning del prof. Raffaello Cossu. Tale richiesta del Ministero veniva inviata per conoscenza anche all’Amministrazione. Su mia richiesta il 24 di gennaio si teneva il primo incontro con i vertici aziendali, che confermavano di non avere ancora inviato il progetto. In un secondo incontro con l’azienda veniva consegnato brevi manu il progetto e inviato digitalmente agli uffici competenti del comune. Il giorno seguente, dopo un consulto, con l’assessore all’Ambiente e il dirigente di riferimento, vista la complessità dell’operazione, mai realizzata finora in un sito di interesse nazionale, quale è quello di Valle, si è richiesto un parere al ministero dell’Ambiente sul progetto. Il 30 di gennaio, si svolgeva l’incontro al ministero dell’Ambiente, al quale venivano indirizzate una serie di domande tecniche sull’opera a tutela dell’ambiente e dei cittadini e a tutela delle responsabilità del Comune.
Solo giovedi 1 febbraio l’azienda AST inviava il testo del progetto al Ministero. Il 13 febbraio il Ministero inviava una richiesta agli organi competenti di SNPA, ISPRA e ARPA Umbria, affinché esprimessero un parere preliminare, limitatamente alla documentazione tecnica proposta entro il termine di 30 giorni. Periodo che scadrà il prossimo 14 marzo. Nel frattempo si sono tenuti diversi incontri tra gli assessorati di competenza e AST per lavorare sul testo di accordo per la realizzazione dell’opera di messa in sicurezza che dovrà essere realizzata da AST. Tale accordo è propedeutico alla sigla dell’accordo di programma che vede un investimento di circa 1 miliardo di euro da parte di AST sul nostro territorio comunale, di cui circa 200 milioni di risorse pubbliche”.
“L’amministrazione – prosegue l’assessore comunale di Terni – ribadisce l’assoluta volontà di permettere ad AST di continuare e anzi incrementare le proprie produzioni e tese a valorizzare l’insediamento industriale di AST col importante per il Territorio, la regione e l’intero Paese. Tutto ciò però dovrà avvenire considerando prioritari la salute dei cittadini e dei lavoratori che operano nello stabilimento. Infatti, come già ampiamente presentato alla città, questa amministrazione intende percorrere in modo assolutamente determinato la strada di garantire oggi e per le future generazioni una produzione sostenibile dell’industria ternana, con particolare attenzione anche alle condizioni generate da una scarsa sensibilità del passato.
La transizione ambientale, sociale, industriale e energetica rappresenta una grande opportunità e questa amministrazione intende coglierla al meglio per preservare il futuro delle generazioni ternane”.