Le trattative per un accordo tra Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, e il centrodestra nazionale erano avviate da tempo, ma, dal pomeriggio di ieri, 11 settembre, sembra che il presidente nazionale di AP, Paolo Alli, abbia raggiunto le condizioni per formalizzare il patto tra Bandecchi e la Tesei per le prossime elezioni Regionali: il sindaco di Terni rinuncerà alla sua candidatura e si metterà al servizio della candidata già investita da Giorgia Meloni. Non è ancora chiaro a quali condizioni e in quale misura, ma la notizia ha provocato un terremoto nel centrodestra ternano, e non solo.
Dopo mesi di schiaffi politici, dove il centrodestra ternano in consiglio comunale è stato letteralmente il punching ball di Bandecchi, che non ha certo risparmiato anche i vertici nazionali, ora, per forse un 3% di dote di AP, ecco che da Roma arrivano precise indicazioni nell’accogliere Bandecchi in coalizione. Non solo. Ricordiamo che la stessa Donatella Tesei era stata firmataria di una mozione di censura contro il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, per il comportamento tenuto durante il consiglio comunale del 22 gennaio 2024, quando si lasciò andare agli ‘apprezzamenti sulle donne’. Lo stesso Bandecchi dovrà spiegare al suo elettorato perché, da paladino di centro e lontano sia da centrodestra che da centrosinistra, voglia questa alleanza. Dopo tutto non c’è bisogno di troppi nostri Nostradamus: Stefano Bandecchi il giorno stesso della sua elezioni a sindaco di Terni, era il 29 maggio 2023, aveva detto che avrebbe aperto un laboratorio politico che lo avrebbe portato in Regione e poi al Nazionale. Evidentemente non importa a quale condizione. La tela è stata ben tessuta, dai tempi della Ternana. In un attacco nostalgico di colonialismo aveva anche detto “Terni dominerà l’Italia”.
Mentre l’asse Roma-Terni è rovente, perché proprio in queste ore si cerca di formalizzare un accordo scritto, molti vertici, anche locali, di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno cercando di fare muro e di evitare che Bandecchi possa entrare nella coalizione: la paura è quello dell’effetto boomerang. Sdoganare all’interno del centrodestra il modus operandi del segretario di AP potrebbe togliere addirittura voti piuttosto che aggiungerli. E sono centinaia i messaggi degli elettori del centrodestra ai propri rappresentanti che non vogliono Bandecchi in coalizione. Il centrodestra è sull’orlo di una crisi di nervi e qualche big ha fatto trapelare a TO che “ancora non c’è nessun accordo”, nel tentativo di correre ancora ai ripari. Ma la sensazione, anche dalle stesse parole di Bandecchi, è che invece le condizioni ci possano essere.
Il caso di Terni è quello di un vero e proprio fortino politico. Stefano Bandecchi, infatti, non governa in virtù di una coalizione, ma soltanto con uomini di Alternativa Popolare: Bandecchi è segretario di AP, sindaco di Terni, gli assessori e i consiglieri sono tutti di AP. A chi risponde dunque Bandecchi se non solo a se stesso? Intanto Terni è conquistata, ma il Risiko continua. Ora tocca l’assalto alla Regione, ma la temerarietà del soldato solo al comando è scomparsa ed è subentrato il tradizionale calcolo politico che lo stesso Bandecchi ha sempre disprezzato. Il sindaco di Terni si è forse reso conto che l’unico modo per avere una possibilità di avere qualche rappresentante in Regione era quella di cercare un’alleanza nel centrodestra, coalizione dove effettivamente sembra poter trovare più affinità. Vedremo nelle prossime ore con quanti carri armati verrà attaccata l’Umbria: sempre per rimanere in tema Risiko.
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