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Accoltellato a Terni, aggressore “Sono stato io” | 4 arresti della Polizia per tentato omicidio

La droga, l’alcol, uno sguardo e un complimento di troppo a una ragazza in discoteca e si è scatenato l’inferno. Vittima di un vero e proprio duello all’arma bianca è un giovane operaio di 20 anni, cittadino albanese in Italia regolarmente da 13 anni, che ha subito la ‘vendetta’ del leader di gruppo di giovani già conosciuti dalle forze dell’ordine per spaccio, per averne importunato la fidanzata, ternana di origine.

Sono quattro gli arrestati; un cittadino albanese per tentato omicidio e 3 ternani per tentato omicidio in concorso con il primo, è il risultato dell’operazione esposta oggi pomeriggio in questura dal Questore di Terni, Carmine Belfiore, il dirigente della Squadra Mobile, Alfredo Luzi e il dirigente della Squadra Volante, Giuseppe Taschetti.

La ricostruzione – L’operaio albanese si trovava presso la frequentata discoteca “Lo Scalo” in compagnia di un amico, cittadino marocchino, e dopo aver notato una ragazza all’interno del locale avrebbe tentato l’approccio. Il giovane non sapeva però che la ternana fosse la fidanzata del leader di un gruppo di giovani dediti allo spaccio di droga. Ne sarebbe scaturita subito una violenta rissa, alla quale avrebbero preso parte i due amici e il gruppo di 4 composto dai 3 ternani e l’accoltellatore, che i buttafuori avrebbero fatica a sedare. Una volta all’esterno, i due si sarebbero sfidati ancora, questa volta utilizzando le lame; l’operaio 20enne aveva infatti un coltello a serramanico nascosto nella cintura, mentre l’altro un coltellino con una lama di 6 cm., ma estremamente affilato.

Proprio quest’ultimo avrebbe sferzato il fendente ‘fatale’ recidendo l’aorta addominale  all’avversario. Il buco della perforazione non è stato ampio, ma l’emorragia interna che ne è scaturita ha causato serie conseguenze per la vittima, che tuttora lotta tra la vita e la morte all’ospedale di Terni, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

Capita la gravità della vicenda, tutti si sono dileguati, compreso l’amico del ferito, nei confronti del quale il questore aveva emesso un’ordinanza di divieto di frequentare il locale dove era avvenuta la rissa e una misura restrittiva che lo obbliga a stare in casa dopo le 21.00. A trovare il ferito rantolante è stato un gruppo di giovani che transitava in Via Piemonte che ha subito chiamato il 113.

All’arrivo degli agenti, l’operaio non aveva con sé il giacchino, né documenti, soltanto un mazzo di chiavi in tasca. Individuata l’auto e il proprietario, i poliziotti hanno visionato i filmati della discoteca per capire con chi fosse nel locale. Dopo aver individuato l’amico marocchino e l’altro gruppo di ragazzi, gli agenti della Squadra Mobile e della Squadra Volante, in stretta collaborazione tra loro, sono stati fulminei nel rintracciare i responsabili di quanto accaduto.

La confessione – Subito il responsabile ha ammesso di essere l’esecutore materiale dell’accoltellamento e ha detto agli agenti di aver agito per legittima difesa. “Sono rimasto impressionato – ha detto il Questore Belfioredalla freddezza e dalla naturalezza con le quali il giovane ha esposto i fatti, come se avesse compiuto una cosa da nulla. Ringrazio anche la magistratura che in termini rapidissimi ha concesso tutti i permessi del caso per una rapida indagine e risoluzione della vicenda”.

Il legale difensore dell’aggressore, l’avvocato Massimo Proietti ha già dichiarato che la strategia difensivo per il suo assistito sarà quella della legittima difesa.

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