Accesso a Fontivegge e Madonna Alta, il Comune si affida all’Università. Nell’ambito del progetto per la sicurezza e lo sviluppo di quest’area, approvato dall’Esecutivo perugino nel 2016 ed ammesso al bando nazionale per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane, i cui interventi sono in corso di realizzazione, la Giunta ha approvato, su proposta dell’assessore all’Urbanistica Margherita Scoccia, lo schema di accordo di collaborazione con l’Università degli studi di Perugia, Dipartimento di ingegneria civile ed ambientale, per la realizzazione di una ricerca pilota sul wayfinding (orientamento) e l’accessibilità nell’area della stazione e del quartiere di Fontivegge in generale.
La ricerca
La ricerca, che potrà essere riproposta anche per altre parti del sistema urbano, è finalizzata a semplificare e migliorare il sistema di orientamento e di accessibilità degli utenti, siano essi studenti, lavoratori, operatori economici, turisti, o soggetti portatori di disabilità, che risulta attualmente del tutto inadeguato. Ciò anche alla luce del fatto che l’attuazione del progetto permetterà di potenziare le funzioni di nodo di interscambio svolte dalla Stazione di Fontivegge, sia su scala locale che regionale.
Il triangolo Fontivegge – Bellocchio – Madonna Alta
“Il triangolo Fontivegge-Bellocchio-Madonna Alta – sottolinea l’assessore Margherita Scoccia – è attualmente oggetto di un significativo intervento complessivo di completa riqualificazione, fortemente voluto dall’Amministrazione Romizi con l’obiettivo di recuperare dal degrado un quartiere centrale della città, restituendolo al legittimo godimento da parte dei suoi cittadini. In questo contesto generale è noto che la stazione di Fontivegge, per troppi anni dimenticata e preda di presenze poco edificanti, verrà significativamente valorizzata, divenendo finalmente nodo di interscambio della città dal punto di vista trasportistico. Con funzioni accresciute e servizi innovativi presenti in numero importante sarà fondamentale offrire agli utenti, cittadini o turisti, e con particolare riguardo rivolto alle persone portatrici di handicap, strumenti che consentano loro di orientarsi con facilità all’interno del quartiere. E’ per questo che abbiamo deciso di avviare questa ricerca innovativa in partnership con l’Università degli studi che rappresenta una delle principali istituzioni culturali della città. Lo studio verrà condotto da un gruppo di lavoro formato in parte da personale del Comune ed in parte da personale del Dipartimento di ingegneria civile ed ambientale, realizzando un collaborazione che già in passato ha dato i suoi frutti nell’interesse della collettività”.