Emozionante, ricca di partecipazione e pervasa della gioia della fede in Santa Rita. È stata questa la splendida atmosfera che si è creata quesa mattina, 13 marzo, grazie alla solenne cerimonia di accensione della Fiaccola della Pace, simbolo dell’ardente fede in Santa Rita nel mondo, che suggella il legame tra Cascia, il Libano e la città di Dbayeh, destinataria del 57 esimo “Gemellaggio di Pace”. Grazie al fuoco vivo e sacro della Fiaccola, sono dunque ufficialmente iniziati i Festeggiamenti Ritiani che culmineranno nella giornata del 22 maggio, ricorrenza della morte di Rita. Donata alla parrocchia libanese anche una reliqua ex ossibus di S. Rita. Ad accogliere la delegazione casciana nella Chiesa in costruzione di S. Rita annessa all’Ecole Sainte Rita della città, poco a nord della Capitale libanese, oltre trecento dei mille studenti dell’istituto, diretto da Padre Chawki Raffoul che, per l’attesa e gradita occasione ha indetto una giornata di festa per i ragazzi, che nei giorni scorsi hanno lavorato per abbellire la scuola con bandiere italiane, libanesi e del Vaticano.
La mattinata è iniziata con la santa messa presieduta dal Nunzio Apostolico Gabriele Caccia, affiancato da Padre Mario De Santis Rettore della Basilica e Don Simone Maggi Rettore dell’Opera S. Rita di Roccaporena. La celebrazione, a cui hanno preso parte anche migliaia di libanesi, collegati in diretta alle emettenti tv e radio nazionali presenti, ha avuto il carattere di una grande e infinita preghiera, fatta in lingue diverse ma che ha saputo unire le due comunità nell’amore e nella fede in Rita. Toccante il discorso del Nunzio Apostolico che ha detto: “Santa Rita ha molto sofferto a causa delle divisioni e delle guerre, ma ha portato le sue sofferenze davanti a Dio è le ha trasformate in un messaggio di pace e amore. Un prezioso messaggio che è arrivato fin nelle nostre terre. Dobbiamo farlo nostro per purificare i cuori e liberare il nostro Paese dai dolori”. Grande l’onore e la venerazione di tutti per il dono della reliquia descritta come un miracolo.
Un inno alla pace anche il discorso di Padre Mario che, a nome dell’Arcivescovo Boccardo, assente per malattia, della Madre Superiora del Monastero Suor Maria Todeschini e di tutti i confratelli, citando Sant’Agostino, ha esortato i fedeli alla ricerca dell’ordine perfetto di Dio. “È un privilegio essere qui – ha detto il sindaco Gino Emili, ringraziando tutti i presenti e i preti maroniti – per celebrare uno dei momenti più belli e importanti dei festeggiamenti ritiani. In più di mezzo secolo di gemellaggi mai era successo di tornare per la seconda volta nello stesso Paese, ma non potevamo non accogliere il forte grido di pace di questa comunità, testimoniato anche dal dono del monumento a Santa Rita del mecenate Sarkis Sarkis. A nome di Cascia e della delegazione esprimo il grande ringraziamento per questa meravigliosa accoglienza che sarà ricambiata la sera del 21 maggio nella nostra città”. Presenti per questo evento storico, anche l’Abate generale dell’Ordine Maronita Boutros Tarabay, il Vicario Apostolico dei Latini a Beirut Paolo Dhadha, Giuseppe Morabito Ambasciatore italiano in Libano, oltre venticinque sindaci dall’hinterland di Beirut, professori dell’istituto, Ministri e Deputati locali e una moltitudine di parrocchiani. Dopo le emozioni della mattina, la delegazione si è recata in visita dal Patriarca Bechara Ray dal quale ha ricevuto la benedizione.
Il Patriarca si è detto onorato,quando Padre Mario gli ha donato una medaglia coniata per il centenario della nascita di Rita e il sindaco un quadro raffigurante la Basilica, chiedendo a sua Eccellenza di partecipare all’istallazione del monumento alla Santa a Cascia. La giornata si è conclusa con la visita alla panoramica chiesa di Nostra Signora del Libano ad Harissa. Domani il viaggio in Libano porterà il gruppo a nord, per visitare un antichissimo monastero maronita e vedere in anteprima l’atteso monumento a Rita, che l’artista Nayef Alwan sta ultimando. La torcia, simbolo della fede, della pace e dell’amore professato dalla Santa degli Impossibili, tornerà a Cascia la sera del 21 maggio custodita dal tedoforo Alexander Sousa Silva, scortata da forze da ordine, atleti, associazioni, motociclisti e devoti in processione, quando, presso il sagrato della Basilica, darà luce al tripode votivo, sigillo del legame tra i popoli nel nome di Rita.