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ACCESA LA FIACCOLA BENEDETTINA A NORCIA. LA BENEDIZIONE DI MONS. BOCCARDO (foto)

Una cerimonia solenne, quella che ieri pomeriggio, in occasione della Stazione quaresimale, ha visto riunita nella concattedrale di Santa Maria tutta la comunità cristiana dell'alta Valnerina; riunita intorno al suo pastore, l'arcivescovo Renato Boccardo, che ha presieduto la celebrazione eucaristica e, al termine, accolto e benedetto la Fiaccola benedettina “Pro Pace et Europa Una”. Accesa nella basilica di San Benedetto e scortata fino alla concattedrale dai tedofori, dai tamburini e dalle chiarine del corteo storico San Benedetto, con al seguito i monaci benedettini, il gonfalone, il sindaco, gli assessori e i consiglieri comunali e altre autorità civili e militari, la “Luce” di San Benedetto è stata portata al cospetto dell'arcivescovo, accolta e benedetta con queste parole: “Onnipotente Creatore, Padre di bontà e misericordia – ha esordito l'arcivescovo Boccardo – all'inizio dei tempi hai fatto brillare la lice e hai chiamato tutte le cose all'esistenza; con la colonna di fuoco hai guidato il tuo popolo dalle tenebre della schiavitù allo splendore della libertà; nella pienezza del tempo hai illuminato il mondo con la presenza del tuo Figlio Gesù. Egli morendo sulla croce e risorgendo dai morti, ha fatto sfolgorare la luce della vita e annientato la caligine della morte. Quella luce ancora splende in tutti i tuoi figli, che obbedienti alla Parola del tuo Cristo, testimoniano nel tempo le meraviglie dei tuo amore. Nella vita di San Benedetto – ha proseguito il presule – rifulge, tersa e gioiosa, la luce pasquale che allontana la minaccia sempre incombente della tenebra; il suo esempio e la sua testimonianza orientano il cammino verso di Te e alimentano la Speranza del tuo popolo”. Poi la benedizione della Fiaccola. “Benedici questa lampada accesa nella casa natale del santo patriarca – ha detto Boccardo – Alla sua luce possano, quanti incontriamo lungo le strade del nostro cammino sentirsi fratelli e comporre le ragioni dei dissidi e dei conflitti che fanno gli uomini nemici tra loro, e diventare capaci di perdono reciproco, di rispetto, di concordia e di collaborazione. Questa umile fiammella – ha concluso – sia per tuo dono fiaccola di luce e di pace, memoria viva di Cristo, luce che non conosce tramonto”. La parola è passata quindi al primo cittadino Gian Paolo Stefanelli, che ha illustrato alla comunità il programma delle prossime celebrazioni benedettine, spiegando le ragioni del viaggio della Fiaccola in America, a Trenton. “L'11 marzo – ha spiegato – porteremo la Fiaccola ai nostri congiunti emigrati a Trenton e ad Hamilton agli inizi del ‘900 in cerca di migliori opportunità di lavoro. Nostro intento è quello di difendere le ragioni della memoria e dell'identità di quanti nostri concittadini hanno dovuto costruire altrove la loro vita, favorire il recupero e rinsaldare i rapporti e le relazioni con gli italo-americani, che rappresentano una ricchezza per l'intera nostra comunità. In questo impegno – ha aggiunto ringraziando più volte l'arcivescovo Boccardo – siamo sostenuti anche dal Comitato San Benedetto-Trenton, che dal 2006 ha messo in moto azioni e strumenti per far avvicinare le nostre due realtà, tanto distanti ma anche tanto vicine, per storia, cultura, civiltà, umanità. La Fiaccola sarà il nostro abbraccio, la nostra testimonianza di amicizia e di massima apertura, nel nome di Benedetto, il Santo dell'unione per eccellenza”.