“Quando Roma era un Paradiso” è il titolo del libro di Stefano Malatesta che verrà presentato a Spoleto (Pg) venerdì 27 maggio 2016 alle ore 17 nella sala conferenze di Palazzo Mauri in una tavola rotonda alla quale parteciperanno Nino Criscenti, Stefano Di Stasio e Bruno Toscano; sarà presente l’autore.
Nel volume “Quando Roma era un Paradiso” (Skira 2015), Stefano Malatesta rievoca la città della sua infanzia, adolescenza e prima giovinezza. “Era chiaro a tutti che nel dopoguerra la città che mostrava più vivacità e che si presentava più carica di aspettative e di speranze, e che stimolava più curiosità intellettuali, era la capitale italiana.” Alla fine degli anni Quaranta del XX Secolo, ecco Roma com’era nel ricordo di Malatesta, allora giovanissimo ma già acuto osservatore, Urbe liberata finalmente dal fascismo, tornata più bella e più grande di prima, non ancora toccata dalla speculazione edilizia. Una Roma le cui strade millenarie non avevano più visto marciare un soldato di Hitler dal 4 giugno del 1944 quando gli americani al comando del generale Clark erano entrati in città, liberandola.
Stefano Malatesta, scrittore e giornalista, è nato nel 1940 a Roma dove si è laureato in Scienze Politiche. Da più di trent’anni scrive racconti di viaggio, articoli d’arte e di letteratura per Repubblica. Ha cominciato a viaggiare molto presto e da allora non ha mai smesso. È stato viceamministratore di una piantagione di tè alle Seychelles quando queste isole erano una colonia inglese, documentarista di animali, cronista di nera, inviato di guerra. Dirige la collana di letteratura di viaggio «Il cammello battriano» per la casa editrice Neri Pozza. Il suo prossimo libro, che sarà pubblicato in giugno nelle edizioni Neri Pozza, si intitola La vanità della cavalleria e altre storie di guerra. Ha vinto il Premio Albatros Palestrina, L’Este-Ferrara, il Comisso, il Settembrini regione veneta, il Premio Barzini per il miglior inviato speciale dell’anno e il Chatwin.
Nino Criscenti, giornalista televisivo, è passato per tutte e tre le reti della Rai progettando programmi e realizzando inchieste e documentari, dall’incontro con gli “angeli del fango” dell’alluvione di Firenze nell’autunno del ’66 a un ritratto di Pollini nel 2001, alla storia del David di Michelangelo, Il Gigante, nel 2004. Premio Saint-Vincent di giornalismo nel 1975 per un’inchiesta sulla scuola, per Arte negata, inchiesta in tre puntate con Federico Zeri sul degrado del patrimonio artistico italiano (Rai Uno 1996), ha ottenuto il Prix du meilleur reportage del Festival International du Film sur l’Art di Montreal nel 1997.
Stefano Di Stasio, nato a Napoli nel 1948, vive e lavora a Roma. Va annoverato tra gli artisti fondamentali dell’Anacronismo e tra i protagonisti indiscussi di quel ritorno alla pittura che ha caratterizzato gli ultimi venti anni del Ventesimo Secolo. Ha ultimato nel 2005 un importantissimo ciclo pittorico per la chiesa di Santa Maria della Pace a Terni, progetto di Paolo Portoghesi. È stato presente con sala personale alle Biennali di Venezia del 1984 e del 1995. Ha partecipato alla XI, XII, XIII Quadriennale Nazionale D’Arte di Roma.
Con questo appuntamento si conclude la rassegna delle conferenze organizzata dall’Accademia Spoletina per la primavera 2016: incontri di altissimo livello, sia per qualità dei relatori, che per peculiarità e originalità dei temi proposti.
Il ciclo di conferenze è stato imperniato quest’anno sulla celebrazione di due importanti anniversari: il centenario della pubblicazione della Teoria Generale della Relatività di Albert Einstein, ricordato nell’incontro di Massimo Fioroni, fisico, Cento anni di relatività, e il cinquecentesimo anno dalla pubblicazione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, al quale sono state dedicate le conferenze di Luca Marcozzi, Università di Roma Tre, Ariosto poeta lirico, e di Patrizia Bovi, Università di Leiden, “Canto d’Orlando in un medesmo tratto”. La fortuna musicale dell’Orlando Furioso e la musica a Ferrara al tempo della sua redazione. Come sempre è stato dato spazio alla storia e ai personaggi spoletini di rilievo con Un modello di carriera ecclesiastica nella Roma barocca: Cesare Facchinetti al servizio della corte pontificia, a cura di Filippo Maria Troiani, Università degli Studi di Perugia; mentre gli aggiornamenti sul restauro sono stati affidati quest’anno a Paolo Virilli della Tecnireco, che ha illustrato: Restauri in occasione dell’Expo 2015: la nuova sistemazione della “Pietà Rondanini” di Michelangelo nel Castello Sforzesco di Milano. Ampio spazio è stato dato, inoltre, alla musica: oltre alla bella conferenza di Patrizia Bovi, che è diventata anche un piccolo concerto, in cui la relatrice si è trasformata all’occorrenza in cantante e in musicista (arpa), incantando il pubblico per la bravura e per la bellezza dei brani, vanno ricordati gli incontri con Teresa Chirico, Conservatorio Statale di Santa Cecilia Roma, che ha studiato in particolare la famiglia Campello: Egilo e Logisto: i conti Campello di Spoleto e la musica tra Sei e Settecento, e con gli esperti dell’Istituto Serafico di Assisi, Massimo Piccirilli, neurologo, e Annamaria Beccafichi, musicoterapista, sul tema: Musica, Musicoterapia, Neuroscienze: l’esperienza dell’Istituto Serafico di Assisi.