Categorie: Cultura & Spettacolo Foligno

ACCADEMIA 'LU TRIBBIU'. CONSERVARE E VALORIZZARE IL DIALETTO FOLIGNATE

L'Accademia 'Lu Tribbiu' è stata presentata stamane in un'affollata conferenza stampa alla Sala del Camino di Palazzo Deli. L'associazione storico-cultuarle si prefigge lo scopo di conservare, tutelare, valorizzare, tramandare e diffondere il dialetto folignate. Un'associazione unica a livello regionale e che conta poche consorelle nell'intero panorama nazionale. “Volendo utilizzare una battuta per rendere al meglio l'idea – ha esordito la presidente Anna Daniele – saremo per la nostra lingua locale, quello che è l'Accademia della Crusca per la lingua italiana”. Il nuovo organismo raggruppa i poeti dialettali del territorio, nonché appassionati di storia locale, ricercatori ed esperti del settore. “Con l'Accademia Lu Tribbiu infatti – ha spiegato Anna Daniele – non ci limiteremo soltanto alla riscoperta del dialetto, ma ci impegneremo anche per il recupero della memoria storica del territorio folignate, ricordando i personaggi, i modi di dire, le espressioni, gli aneddoti così come le canzoni e le filastrocche”. L'associazione raccoglie documenti, materiale fotografico, racconti e testimonianze di esperti, appassionati e semplici cittadini. “Lu Tribbiu” lavora ad un ambizioso e innovativo progetto: insegnare il dialetto nelle scuole elementari, tramandarlo alle nuove generazioni. Sembra che ci sia la disponibilità a collaborare anche da parte dell'Amministrazione Comunale sin dal prossimo anno. I soci presenti hanno sottolineato che “in fondo il dialetto è la lingua del cuore, del sentimento e dell'amore per la propria città” e spiegato che “la scelta del nome Tribbiu, termine dialettale del Trivio (attuale Largo Carducci) vuole indicare il punto di incontro tra più persone intorno al cuore cittadino ma anche, riprendendo un'antica definizione medievale, l'insieme delle tre arti liberali: grammatica, dialettica e retorica”. Parole di elogio sono state espresse dal Sindaco Manlio Marini, ormai considerato dagli accademici come loro padrino, avendo tenuto a ‘battesimo' il progetto sin dai primi passi. “Saluto con interesse e con vero piacere questa iniziativa – ha detto il primo cittadino – si tratta di una grande intuizione, che ci permetterà di recuperare al meglio le nostre radici, la nostra storia e le nostre tradizioni. Anche perché non dobbiamo più vergognarci di parlare in dialetto, è la nostra lingua e dobbiamo esserne orgogliosi”.