Perugia

Aborto, domenica manifestazione contro la delibera sulla RU 486

Si ritroveranno in piazza IV Novembre a Perugia, domenica 21 giugno alle 17, le donne che protestano contro la delibera della Giunta regionale sull’aborto farmacologico. “In piazza per la libertà delle donne” è l’appello della RU2020 – Rete umbra per l’autodeterminazione – “animata dalle numerose realtà associative femministe e singole donne dell’Umbria”. Nel mirino, la delibera della Giunta Tesei che obbliga al ricovero ospedaliero le donne che scelgono l’aborto farmacologico tramite la pillola RU 486.

Riteniamo che questa scelta – spiegano le organizzatrici della manifestazione – non sia a tutela della salute delle donne, come sostenuto dalla presidente Tesei, ma che vada nella direzione esattamente opposta: prevedere un ricovero ospedaliero di tre giorni, forzato e inutile, rende il momento dell’interruzione della gravidanza ancor più difficile e doloroso. Peraltro il tutto avviene in un momento particolarmente delicato per il sistema sanitario regionale, a causa dell’emergenza Coronavirus”.

Una battaglia nazionale

Ma se ne mirino c’è la scelta della Giunta che “fa arretrare l’Umbria”, l’obiettivo è rivedere, partendo proprio dal caso umbro, le “retrograde linee di indirizzo del 2010  e che come in Europa la RU486 venga somministrata nei Consultori e fino a 9 settimane di gestazione”.

Fatto personale

“Il problema, ancora una volta, quando si parla di aborto – spiegano – è sempre lo stesso, la pretesa della politica di trasformare un fatto personale in pratica di dominio pubblico, decidendo cosa sia giusto o sbagliato per le donne. Per queste ragioni domenica saremo in piazza per dare visibilità alla straordinaria risposta che in questi giorni le donne di tutta l’Umbria e non solo hanno dato di fronte a questo attacco ai nostri diritti e libertà”.

Manifestazione al tempo del Covid

Le organizzatrici vogliono manifestare nel rispetto delle misure anti Covid. Per questo chiedono a tutte e tutti le/i manifestanti di venire in piazza munite/i di mascherine e di osservare le disposizioni che impongono almeno un metro di distanza.