“Sospendere urgentemente, in via cautelativa, il superticket sulle prestazioni specialistiche in regime di intramoenia, programmando, al contempo, un suo definitivo ritiro è l’unica strada da seguire sia per arginare i problemi di natura giuridica che ne sono derivati, ma soprattutto per ripristinare i livelli qualitativi delle prestazioni erogate dal servizio sanitario regionale”. Lo afferma il consigliere regionale Franco Zaffini che porta in aula una mozione che impegna l’esecutivo regionale ad abolire la maggiorazione del trenta per cento sulle visite in intramoenia, introdotta lo scorso febbraio, e ad adottare una rimodulazione alternativa del ticket sanitario per ottenere il gettito necessario.
“La richiesta legittima e reiterata di abolire questa supertassa – dice Zaffini – trova fondamento nella tutela del diritto alla salute dei cittadini che oggi si trovano a pagare un balzello, non solo ingiusto sotto il profilo etico e illegittimo sotto quello giuridico, ma anche iniquo dal punto di vista fiscale, dal momento che colpisce tutti alla stessa maniera a prescindere dal reddito. Medesima denuncia viene, oggi, dal Consiglio comunale di Perugia, città capoluogo e sede del più grande ospedale della Regione, dove – prosegue – pezzi di maggioranza hanno anteposto il buon senso all’ideologia, approvando un ordine del giorno proposto dal centrodestra che impegna il Sindaco a ad attivarsi presso la Giunta regionale per sopprimere la tassa”.
“Prestazione in intramoenia, ossia in regime di convenzionamento – prosegue sempre il consigliere d’opposizione – significa offrire un servizio di qualità ai cittadini, i quali sono disposti a contribuire in misura maggiore, rispetto alla prestazione totalmente pubblica, per ricevere cure immediate senza liste d’attesa e da professionisti scelti in quanto ritenuti meritevoli di fiducia. L’introduzione del ticket regionale – aggiunge – ha fatto letteralmente crollare le prestazioni, costringendo i molti che usufruivano di questo tipo di cure a ricorrere al pubblico tout court, andando ad incrementare le già ingolfate liste d’attesa, mentre i pochi che possono permettersi la spesa hanno deciso di rivolgersi al privato. E’ stato lo stesso Assessore Tomassoni, rispondendo ad una mia interrogazione, ad illustrare i dati che confermano il calo numerico delle prestazioni a fronte di un introito finanziario rimasto invariato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando il ticket non era stato introdotto”.
“Premesso che chi si rivolge ad uno specialista per un parere medico è spinto dalla necessità, non certo dal diletto – conclude Zaffini – è evidente che il servizio in intramoenia rappresenta garanzia di qualità per le prestazioni del servizio sanitario regionale il quale, senza di esso, subisce un grave depauperamento che ha come dirette conseguenze l’acuirsi delle differenze tra cittadini, l’aumento della mobilità passiva verso le regioni limitrofe, dove il ticket sull’intramoenia non è stato applicato, e il progressivo abbandono da parte dei medici specialisti del nostro servizio sanitario e, verosimilmente, della regione. Conseguenze che la miopia dell’esecutivo regionale non ha saputo o, peggio, non ha voluto valutare per tempo ‘battendo cassa’ indiscriminatamente sulla pelle dei cittadini”.