Avevano dichiarato di abitare stabilmente a Norcia, Castelluccio e Sellano in abitazioni danneggiate dal terremoto per poter ottenere il contributo per l’autonoma sistemazione (Cas), ma ciò non era vero. Per questo 6 persone sono state denunciate dalla Guardia di finanza della Compagnia di Spoleto, guidata dal capitano Simone Vastano.
Al momento sono quindi 9 le persone denunciate alla Procura della Repubblica di Spoleto, tutte in Valnerina, per aver illecitamente percepito il Cas, anche se la lente degli inquirenti in questi mesi si è focalizzata su decine e decine di persone.
Le sei persone individuate dalle fiamme gialle, dopo i 3 denunciati all’autorità giudiziaria nel luglio dello scorso anno, approfittando dello stato di emergenza dichiarato a seguito della prima scossa del sisma del 24 agosto 2016, avrebbero falsamente attestato di risiedere abitualmente, stabilmente e in maniera continuativa in alcuni dei paesi nell’area del cratere, quali Norcia, Castelluccio e Sellano, per poter accedere al Cas.
Si tratta di persone che, pur mantenendo formalmente la residenza nelle suddette località umbre, vi trascorrevano, in realtà, solo qualche giorno di villeggiatura nei mesi più caldi e/o in occasione delle festività, quando andavano a trovare i parenti effettivamente residenti nelle zone colpite dal sisma. Sono tutti finiti del mirino dei Finanzieri della Compagnia di Spoleto che, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, attraverso le testimonianze dei vicini di casa e mirati riscontri, quali, ad esempio, i consumi delle utenze, hanno potuto accertare come essi non fossero effettivamente residenti in maniera continuativa nelle zone colpite dal sisma ma, di fatto, dimorassero stabilmente in altre zone del Paese, in primis nella Capitale.
I reati ipotizzati sono falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Come già effettuato in precedenza, anche in questo caso è stato chiesto all’Autorità Giudiziaria il sequestro preventivo per equivalente del profitto del reato, complessivamente pari a circa 20mila euro di contributi per l’autonoma sistemazione indebitamente percepiti dai sei soggetti deferiti.
Gli stessi saranno segnalati anche alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Perugia per il danno erariale cagionato al Comune per le somme fraudolentemente percepite.
L’operazione si inquadra nel più ampio dispositivo, a carattere generale, attuato dalla Guardia di Finanza a contrasto delle truffe e degli illeciti in materia di spesa pubblica.