Si vede finalmente la luce per la ricostruzione dell’Abbazia di Sant’Eutizio di Preci, uno dei simboli del terremoto del 2016.
La strada per la ricostruzione del complesso monastico di Preci si fa finalmente in discesa. Oggi (lunedì 22 marzo 2022), infatti, nel centro di comunità della parrocchia a Preci, è stato avviato ufficialmente il tavolo tecnico-giuridico per il recupero del complesso.
Erano presenti: l’onorevole Giovanni Legnini commissario straordinario del Governo alla ricostruzione per le zone del cratere sismico; l’arcivescovo di Spoleto – Norcia mons. Renato Boccardo; il sindaco di Preci Massimo Messi; l’ing. Fulvio Maria Soccodato, sub commissario alla ricostruzione; funzionari e tecnici della Regione, della Diocesi e di altri enti; imprenditori del luogo.
Per l’Abbazia di Sant’Eutizio in Preci negli ultimi mesi si è lavorato in modo alacre per presentare al commissario Legnini una proposta concreta di fattibilità. L’Archidiocesi, la Soprintendenza, la Regione, il Comune e lo studio associato di ingegneria Capaldini di Giano dell’Umbria hanno lavorato intorno a varie ipotesi di ricostruzione.
A Legnini è stata consegnata quella che sembra più funzionale e che prevede il consolidamento della rupe e la ricostruzione del complesso abbaziale nella sua interezza, compreso il campanile. Esteticamente, dunque, tutto sarà come prima, ma lo scheletro sarà realizzato con le tecniche antisismiche più all’avanguardia. Da sottolineare che si è scelto di procedere al recupero-ricostruzione unitario dell’Abbazia e quindi i lavori per la chiesa, il complesso adiacente e il campanile procederanno di pari passo.
“Sono grato a mons. Boccardo e alla Diocesi – ha detto il Commissario – per aver messo a disposizione i tecnici per il piano di fattibilità di Sant’Eutizio. È stato fatto un ottimo lavoro di squadra. Da domani saremo al lavoro per scrivere un’ordinanza specifica per la sola Abbazia di Sant’Eutizio, dove ci sarà tutto il supporto tecnico-giuridico necessario e che permetterà anche di comprimere significativamente i tempi di recupero, stimati in circa tre anni (senza ordinanza speciale ce ne sarebbero voluti almeno il doppio, ndr)“.
Legnini ha anche detto che la struttura commissariale lavorerà al reperimento delle risorse finanziarie, che si aggirano intorno ai 15 milioni di euro.
“Come prima cosa – ha detto l’arcivescovo Boccardo – voglio ringraziare il commissario Legnini per la dedizione e il sostegno assicurato in questo processo e in tutta l’opera della ricostruzione: con lui finalmente arriviamo a qualcosa di molto concreto. Dopo tanta attesa e tanta frustrazione ci siamo. L’Abbazia di S. Eutizio, insieme con la Basilica di S. Benedetto a Norcia, è per la Diocesi simbolo eloquente di fede, di arte, di storia, di cultura e di vita. Si è lavorato sinergicamente per giungere ad progetto globale di recupero».
La Diocesi, inoltre, comunica che a breve prenderanno il via 24 cantieri, sugli 82 in programma in base all’ordinanza 105 del 17 settembre 2020 e al decreto 395 del 30 dicembre 2020.
“L’obiettivo – afferma ancora l’arcivescovo – è quello di dare ad ogni comunità almeno una chiesa. Poi, col tempo, speriamo di recuperare le altre crollate o lesionate dai terremoti. Al deposito del Santo Chiodo di Spoleto – ha affermato ancora mons. Boccardo – sta proseguendo il restauro delle opere d’arte che erano contenute nelle chiese e che torneranno nei luoghi di origine man mano che verranno recuperati, garantendo la necessaria sicurezza“.
Queste le 24 chiese: