Una nuova strategia della Regione Umbria per l’abbattimento delle liste d’attesa. Un problema esistente da anni ma peggiorato notevolmente in seguito alla pandemia. Ora si cerca una soluzione che finalmente possa migliorare le cose e passa attraverso un accordo con i medici specialistici ambulatoriali.
Con la sottoscrizione di un Accordo integrativo regionale, infatti, è stata definita l’intesa fra il Sindacato unico della medicina specialistica ambulatoriale (SUMAI) e la Regione Umbria che, tra i vari contenuti, riserva particolare attenzione appunto al piano strategico per l’abbattimento delle liste di attesa.
L’accordo – fa sapere la Regione – è stato siglato tra l’assessorato alla Salute guidato da Luca Coletto e i rappresentanti del Sumai: il segretario regionale e provinciale Perugia Sumai, la dottoressa Francesca Castellani, insieme al segretario provinciale Terni Sumai, dottor Andrea Raggi.
“L’accordo – spiega Coletto – è frutto di una delibera regionale. A seguito del periodo emergenziale, causato dalla pandemia infatti, la problematica delle liste di attesa si è accentuata in maniera esponenziale e quindi è stato necessario adottare tutti gli strumenti utili per recuperare le attività sospese o ridotte”.
Pertanto per quanto riguarda il contenimento liste di attesa, al fine di assicurare un’offerta appropriata alla domanda e tale da garantire equità di accesso ai servizi utilizzando strategie di aumento dell’offerta (ore aggiuntive di attività programmata, aumento del monte orario degli specialisti ambulatoriali), di interventi finalizzati all’appropriatezza e l’attivazione di prestazioni di particolare interesse (P.P.I) per garantire la presa in carico del paziente, con conseguente diminuzione dell’ospedalizzazione di pazienti affetti da patologie croniche.
Altro elemento cardine dell’accordo oltre alle misure per l’abbattimento delle liste d’attesa è la definizione dei criteri per l’individuazione delle zone disagiate in cui i medici e i professionisti che ci opereranno potranno usufruire di condizioni economiche più vantaggiose.
Grande attenzione è stata rivolta all’attività dei medici che lavorano negli istituti penitenziari essendo, le Aziende USL, in notevole difficoltà ad individuare medici disponibili ad acquisire incarichi in tali contesti.
Il segretario regionale Sumai, Francesca Castellani, ha espresso la propria soddisfazione dichiarando che si tratta di “un accordo di portata storica che i quasi 400 specialisti ambulatoriali umbri aspettavano da troppi anni. L’ultimo accordo regionale risale addirittura al 2007 con un’integrazione nel 2013 e non era più coerente né con l’attuale accordo nazionale, né con i tanti cambiamenti in ambito sanitario degli ultimi anni. Siamo pronti – ha aggiunto – a contribuire alla risoluzione della problematica delle liste di attesa tanto sentita dai pazienti umbri. Inoltre, aver riconosciuto un incentivo economico ai medici e ai professionisti che lavorano nelle zone disagiate ha una grandissima rilevanza in un momento storico così delicato anche a causa della carenza dei medici. Confidiamo che questo accordo sia l’inizio di una collaborazione sempre più costruttiva fra noi specialisti ambulatoriali, la Regione e le Aziende Sanitarie nell’interesse dei cittadini umbri”.
Altra questione che la Regione Umbria ha affrontato in queste ore, oltre all’annoso problema dell’abbattimento delle liste d’attesa, è quello dei medici specializzandi. Stanziando fondi che permetteranno di avere in futuro dottori specialistici in più rispetto a quanto previsto dai finanziamenti ministeriali.
Ammonta infatti a 1 milione e 600mila euro la cifra stanziata dalla Regione Umbria per garantire la copertura finanziaria dei contratti aggiuntivi, a finanziamento regionale, nelle Scuole di Specializzazione di area medica dell’Università degli Studi di Perugia per l’anno 2021/2022. Con le risorse stanziate – spiega l’assessore alla Salute Coletto – è garantita la copertura di tutta la durata dei contratti finanziati quindi per le specializzazioni di 4 anni la cifra è di 102mila 200 euro e per quelle di 5 anni è pari a 128mila. La copertura è prevista anche in caso di eventuali sospensioni del periodo formativo per un periodo massimo di un anno, per ciascun contratto.
L’assessore, dopo aver ricordato che la Regione Umbria, sulla base delle esigenze del Sistema sanitario regionale, stabilisce ogni anno l’attivazione di contratti di formazione medico specialistica in aggiunta a quelli ministeriali, mettendo a disposizione specifiche risorse finanziarie, ha precisato che i contratti sono assegnati a coloro che hanno superato le prove previste dall’ordinamento delle singole Scuole, fermo restando l’utilizzazione ed il rispetto della graduatoria nazionale di merito.
Per l’anno accademico 2021/2022, dalla Regione Umbria sono finanziati 14 contratti aggiuntivi da destinare alle seguenti Scuole di Specializzazione in area medica dell’Università degli Studi di Perugia:
Al fine di favorire la permanenza dei professionisti in formazione nelle strutture del Sistema sanitario regionale è stabilito che siano predisposte apposite clausole al contratto di formazione specialistica che il medico specializzando assegnatario di posto aggiuntivo regionale deve sottoscrivere.
(foto di repertorio)