AAA cercasi disperatamente assessore, pardon una assessora.
Non è uno scherzo ma una vera e propria “offerta di lavoro” quella pubblicata, sotto forma di Avviso pubblico, da Maurizio Calisti, il Sindaco di Campello sul Clitunno, cittadina della provincia di Perugia tra Spoleto e Foligno, nota per il sito Unesco del Tempietto longobardo e per la poesia del Carducci dedicata Alle Fonti del Clitunno.
Che il Comune fosse entrato in una difficile crisi di maggioranza lo si era compreso dopo le dimissioni dell’assessora Fabiana Grullini – unica donna del triumvirato a cui è affidata la gestione amministrativa del piccolo municipio (insieme al Sindaco e al Vice sindaco Sergio Guerrini) – comunque accettate dal primo cittadino, che meno di quattro mesi fa aveva dovuto accettare quelle del vice sindaco.
Calisti proprio a Tuttoggi aveva dichiarato di volersi prendere una decina di giorni prima di svelare il nome del nuovo amministratore, possibilmente una donna nel rispetto delle quote rosa, anche se la norma non sembra applicarsi ai Comune sotto i 3 mila abitanti.
Così almeno la pensano in comune facendo riferimento al comma 137 della legge n. 56/14 la quale prevede che «nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico».
Ma la Legge 215/12 recita che gli statuti comunali e provinciali stabiliscano norme per garantire la presenza di entrambi i sessi nelle giunte, come pure la Legge costituzionale n. 1/2003, che ha riconosciuto dignità al principio della promozione della pari opportunità tra donne e uomini.
Un problema che sembrava più appartenere alla Provincia di Terni. troppo ‘maschilista’ dopo i casi di Ferentillo, Arrone e San Gemini.
A dispetto delle verdi colline dove si coltiva il pregiato oro verde, non tutto è filato proprio liscio come l’olio. Il sindaco, a quanto Tuttoggi può anticipare, ha prima chiesto la disponibilità all’unica consigliera di maggioranza rimasta disponibile sulla carta, Camilla Cruciani (già titolare delle deleghe di scuola e pari opportunità).
La quale ha però respinto la proposta. Picche anche dalla spoletina Maria Laura Meniconcini, 34 anni, non eletta alle ultime amministrative con la lista “Amiamo Campello” di Calisti.
A sorpresa quindi il primo cittadino ha deciso di pubblicare sul sito istituzionale un “Avviso pubblico finalizzato alla raccolta di manifestazioni di interesse alla nomina di un assessore donna” in cui sono riportati anche dei generici requisiti da possedere al momento della domanda: “non trovarsi nelle condizioni di ineleggibilità e incompatibilità“; “non avere conflitto di interesse con le funzioni inerenti all’incarico, tenuto conto delle attività e professioni abitualmente svolte” (ma nel bando non è specificato quale deleghe il sindaco vorrebbe assegnare alla potenziale candidata, n.d.r.), possedere “una adeguata esperienza tecnica, amministrativa e professionale desumibile da curriculum vitae”; “di non trovarsi in rapporto di parentela o affinità fino al terzo grado con il Sindaco” (ben accette quindi le cugine, n.d.r.), di fare parte “della lista “Amiamo Campello” o comunque di averne condiviso per il mandato amministrativo il programma elettorale e il percorso politico“.
Per partecipare alla selezione basta inviare una pec all’indirizzo comune.campellosulclitunno@postacert.umbria.it. “Stante il carattere politico e discrezionale della nomina” si legge ancora nel bando, il sindaco “sarà libero di valutare le candidature pervenute, ricorrendo, ove necessario, anche a colloqui con le interessate“.
Un Avviso destinato a far discutere, che sembra scimmiottare le proposte dei grillini, anzi, se possibile ancora più spinto visto che solitamente il M5S chiede i curricula senza ricorrere a vere e proprie procedure concorsuali.
E che mette di nuovo al centro dei riflettori l’amministrazione di centrodestra di Calisti, altra cittadina umbra caduta dopo decenni di egemonia della sinistra-centrosinistra.
Non mancano però le prime reazioni.
Come quella di Stefano Cianca, capogruppo di “Campello rinasce”, lista di centrosinistra, che alza il fuoco sulla Giunta: “Orma questa amministrazione è alla frutta, senza una visione, una minima strategia per risolvere neanche i piccoli problemi. Fare un Avviso pubblico per nominare una assessora significa essere lontani anche dalla realtà cittadina; vi pare possibile che su 2.400 abitanti il sindaco non abbia conoscenza di una donna capace di impegnarsi per la nostra comunità?“.
I maligni ipotizzano che quella del Bando pubblico sia una manovra per lasciar libere le mani al Sindaco che, in caso di mancanza di candidature o di candidate ritenute non all’altezza (la paga, ops l’indennità di carica, è di circa 350 euro mensili, lordi ovviamente), potrebbe così nominare un uomo nel board municipale.
Una cosa è certa: Campello sul Clitunno sembra smentire il luogo comune secondo il quale sulla Terra ci sono sette donne per ogni uomo. Per non parlare di Lucio Battisti che ne voleva addirittura dieci.
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