A partire dal 1990 la finanza pubblica locale ha subito un radicale processo di trasformazione, passando da un sistema di finanza derivata ad un sistema di finanza autonoma. Ogni ente locale si trova a dover gestire le proprie funzioni con una crescente responsabilità sul fronte delle spese, non accompagnata da una reale autonomia finanziaria di entrata. Il federalismo, oggi tanto dibattuto, non è stato ancora definito nei suoi principi e nelle sue modalità di attuazione e la riforma Costituzionale del 2001, con l'articolo 119, ne ha fissato solo le linee generali. Oggi, l'unica alternativa degli enti locali, per poter operare, è rappresentata dal ricorso ai mercati finanziari (emissioni obbligazionarie e strumenti derivati), la cui variabilità ha già condizionato numerosi bilanci pubblici.Ci sono novità normative importanti e/o tampone, soprattutto sul fronte degli strumenti derivati, ma ci sono ancora numerosi aspetti che il legislatore non ha definito, lasciando agli stessi enti locali la più ampia discrezionalità nella gestione di operazioni finanziarie anche complesse. Se da un lato è corretto che aumentino le responsabilità degli amministratori locali (siamo nell'era del federalismo), dall'altro a pagare le conseguenze di scelte sbagliate a livello locale, sono quasi sempre i cittadini. La Corte dei Conti, già dal 2004, ha puntato i riflettori sull'eccessivo, e talvolta “spregiudicato”, utilizzo dei derivati da parte degli enti locali. Le Sezioni Regionali si sono trovate ad analizzare bilanci i cui equilibri sono stati messi in discussione da operazioni finanziarie discutibili. In sintesi, l'attuale situazione è ben rappresentata dai numeri: il ricorso al debito da parte degli enti territoriali si è quasi quadruplicato negli ultimi anni, passando da 30 miliardi di euro del 2000 a circa 108 miliardi nel 2007. Un terzo, circa 35 miliardi, è stato swappato. Il costo teorico di chiusura di tali operazioni, oggi, supera abbondantemente il miliardo di euro.
IL CORSO SI PROPONE DI ANALIZZARE: – il quadro normativo e la sua evoluzione; – l'impatto sul bilancio dei diversi strumenti di indebitamento; – i più recenti pronunciamenti delle Sezioni Regionali della Corte dei Conti, quali ad esempio la Sezione Regionale dell'Umbria; – le proposte di modifica legislativa; – il sistema di contabilizzazione dei derivati. Infine, saranno affrontati casi pratici, come ad esempio il dissesto finanziario del comune di Taranto.
DOCENTE: prof. Michelangelo Nigro – Docente di Analisi finanziaria degli Enti Pubblici all'Università “Carlo Cattaneo” (LIUC), Castellanza (VA)
SEDE DEL CORSO: Scuola di Amministrazione Pubblica Villa Umbra loc. Pila, 06132 Perugia
LA PARTECIPAZIONE AL CORSO E' GRATUITA
Per ulteriori informazioni: Dr.ssa Barbara Palleri tel. 075/5159706 e-mail: barbara.palleri@villaumbra.org