Ancora una volta l'incontro fra i due network N.U.DA Contemporanea e Ra.I.D. (Rassegna interregionale Danza) ha dato vita ad un evento serale nel quale, le diverse sfumature della danza regionale e non, hanno potuto confrontarsi nel Teatro Comunale di Tuoro sul Trasimeno durante l'appuntamento con il FAT, Festa Altri Teatri. Le telecamere di tuttoggi.info hanno seguito l'intero evento ed hanno provato a sintetizzare in pochi minuti uno spettacolo molto articolato nel quale si sono alternati momenti di danza e convivialità, con la presentazione di libri e performance all'aperto.
Nell'ordine ecco la scaletta della serata:
– Dance Gallery che ha dato il via all’evento proponendo una giovane compagnia di teatro con un lavoro che ha visto in scena due “ex-allieve” che hanno poi intrapreso strade diverse e complementari: Giulia Zeetti la strada del teatro diplomandosi al CUT di Perugia, fondatrice della compagnia ART N/VEAU e Cecilia Ventriglia quella della danza, completando il corso di formazione professionale al Dance Gallery e lavorando con compagnie italiane ed europee come Sosta Palmizi e Farm in the Cave. Lo spettacolo presentato è stato “L’Uccello di fuoco”, una performance per bambini ispirata alla leggenda russa L'Uccello di Fuoco.
– L’associazione spoletina ContemporaneaMente Gruppo Danza composta dalle danzatrici Arianna De Angelis Marocco e Sara Libori, ha presentato lo spettacolo “Please try again…” studio 1, di e con Arianna De Angelis Marocco e Sara Libori. “Please try again…” studio 1 è la rappresentazione dell’estremo tentativo di raggiungere un traguardo. Il telefono è l’obiettivo da raggiungere, e nel percorso per arrivare ogni passaggio è meticoloso e preciso, ogni gesto è lecito, ogni dinamica è necessaria. La performance è il primo studio di un passo a due che vuole sperimentare la collaborazione profonda tra due corpi.
– La terza performance della serata, “Brainstorming”, è stata presentata dalla compagnia ospite Borderline Danza. “Brainstorming”, letteralmente “tempesta di cervelli” e metodo di sviluppo di un processo, nasce dalla necessità di lavorare sul linguaggio della rappresentazione. Lo spettacolo parte dalla conclusione che il mondo e la vita non rivelano più il loro senso e che bisogna considerare la creazione non come la rappresentazione di una precisa drammaturgia ma come il tentativo di un’organizzazione provvisoria/possibile che l'artista impone agli elementi raccolti in una realtà che gli appare inizialmente caotica. Ma è lo stesso caos – la Tempesta – che dà vita ad interazioni e a nuove liturgie della relazione.
– La compagnia Déjà Donné ha proposto due performances:
– “Living” di e con Laura Ulisse, elaborazione suono: Iliac. “Living” nasce da uno stato di solitudine e lontananza e dalla necessità di dare spazio ai luoghi intimi dell’essere. Indaga il tempo interno di un corpo in attesa, che abita una situazione di isolamento. Nella corsa verso la sopravvivenza, è difficile immaginare un salto dentro un buco, un piccolo spazio immerso nella realtà, ma protetto da essa. L’immagine è la persona. Il punto di ricerca è lo scandagliare il corpo e lo sgretolarsi di questa immagine. Sperimentare dentro un’immagine. Abitare una sensazione e osservare le gestualità che ne derivano.
– In anteprima a conclusione dela serata lo spettacolo “P.S. Stefano Cipiciani”, un ritratto che parte e si sviluppa dall’esigenza iniziale del coreografo Simone Sandroni di confrontarsi con una persona al di fuori del mondo della danza ma profondamente inserito in quello del teatro, soprattutto in quello invisibile, ma fondamentale, del 'dietro le quinte'. Lo spettacolo nasce anche da una sfida di Stefano Cipiciani – presidente Fontemaggiore Teatro Stabile di Innovazione – che, pur non sapendo danzare, danza e si confronta così con i limiti del proprio corpo e della propria mente arrivando a citare addirittura la danzatrice statunitense Isadora Duncan. Stefano: “Io sono qui per assicurarvi che in questo luogo i vostri sogni esistono e le visioni sono giuste”.
A fare da cornice con – Caterina Genta e Marco Schiavoni – Balletto di Spoleto hanno presentato “Lo Schiaccianoci” (Nutcracker), videoballetto in due atti e nove scene. Il Balletto di Spoleto ha realizzato appositamente per la serata una videoinstallazione dedicata al grande Balletto Russo del 1892, di cui esistono decine di versioni e che ha allietato milioni di spettatori in tutto il mondo. Noci e Danza, Danza e Noci. Nel giorno in cui inizia il mese natalizio.
Video Nicola Palumbo