“L’olio extravergine Dop Umbria è uno degli esempi di percorso virtuoso al quale tutto il settore agroalimentare regionale dovrebbe puntare. Solo innalzando il livello medio della nostra produzione e legandola al valore aggiunto rappresentato dal territorio potremmo continuare ad essere competitivi sui mercati”. È quanto sottolineato da Marco Caprai, presidente di Confagricoltura Umbria, al seminario ‘Le buone pratiche. La valorizzazione del territorio e del paesaggio olivato’ che si è svolto a Trevi, sabato 26 aprile, in occasione della manifestazione ‘Pic&Nic’.
Ad organizzarlo il Consorzio di tutela dell’olio extravergine Dop Umbria, con il contribuito di Gal Valle umbra e Sibillini e della stessa Confagricoltura Umbria con il proprio ente di formazione Cratia. “La qualità certificata – ha poi aggiunto Caprai – è la garanzia del successo della Dop Umbria che vogliamo far conoscere attraverso l’educazione all’assaggio e cercando di richiamare sempre più turisti ad ammirare il nostro paesaggio olivicolo”. Ai lavori, che si sono aperti con l’intervento di Primo Proietti del dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università degli studi di Perugia, hanno preso parte Enrico Testa, coordinatore del Gal Valle umbra e Sibillini, Augusto Antonelli Franceschini, presidente del Consorzio olio Dop Umbria, Fernanda Cecchini, assessore alle politiche agricole della Regione Umbria, e Bernardino Sperandio, sindaco di Trevi. Ha, inoltre, portato il proprio contributo Laura Marisa La Torre della Direzione generale per il riconoscimento degli organismi di controllo e certificazione e tutela del consumatore del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. “I vantaggi della Dop sono enormi – ha affermato La Torre –. Essa racconta la storia del territorio. Proteggendo un prodotto agroalimentare allo stesso tempo valorizziamo anche il territorio. Inoltre, va ribadito che chi acquista un prodotto a denominazione può sentirsi assolutamente tutelato dal punto di vista della salute. L’importante è non banalizzare il sistema, riconoscendo tutto a Dop, perché nel caso avessimo tutte denominazioni protette queste non avrebbero più senso”. Rispetto al paesaggio olivato si è invece espresso il sindaco Sperandio.
“Le generazioni attuali – ha commentato – spesso non sono così consapevoli dell’importanza di poter vedere ogni giorno questo magnifico paesaggio. Dobbiamo avere la capacità, dal punto di vista culturale ed economico, di riuscire a conservare questo patrimonio, anche in termini di produzione”. “L’ulivo – ha tratto le conclusioni l’assessore Cecchini – è uno degli elementi di maggior pregio del nostro paesaggio. Anche se non per fatturato, per suggestione e qualità rappresenta una delle nostre migliori produzioni. Per questo c’è bisogno di valorizzarlo ancor di più. Anche realizzando, dopo il piano zootecnico e il progetto vino, un piano di settore sull’olivicoltura. Ora se ne inizia veramente ad avvertire il bisogno”.