Claudio Bianchini
A Trevi, i grillini chiedono alla commissione elettorale di scegliere gli scrutatori delle prossime elezioni amministrative, tra i cittadini bisognosi e le fasce deboli. Spiegano così alla cittadinaza come funziona la commissione stessa, ed annunciano l'avvio di una campagna d'informazione 'per la trasparenza', proprio con questo primo comunicato stampa. “Per essere nominati scrutatori nel seggi durante le operazioni di voto, bisogna iscriversi, entro un certo termine ad un albo presso il proprio comune – spiegano gli esponenti a cinque stelle – ma una volta iscritti, come mai qualcuno non viene mai chiamato”?I grillini fanno così sapere che la commissione viene eletta in seno al Consiglio comunale, e ne fanno fanno parte, il sindaco, i consiglieri comunali eletti tramite apposita votazione, con un posto riservato ad almeno una presenza di minoranza. Quindi – evidenziano i seguaci di Grillo – questa commissione non è altro che lo specchio del Consiglio comunale. E questo è quello che prevede la legge, ed avviene in tutti i comuni d'Italia. Ma secondo il Movimento Cinque Stelle, come si legge nella nota: “non è un organo super partes” in quanto “i consiglieri di partito che ne fanno parte, scelgono chi nominare scrutatore, attingendo dall'albo. Non c'è alcuna casualità, nessun sorteggio – sostengono – è una sorta di chiamata diretta all'interno di quell'elenco. Questo – argomentano i grillini – è di enorme importanza perchè è evidente che piazzare propri uomini scelti come scrutatori, consente una forma di controllo sulle operazioni di voto considerando le funzioni che hanno all'interno del seggio elettorale gli scrutatori”. Il movimento trevano ricorda che a febbraio inviarono una lettera protocollata che chiedeva di procedere alla nomina degli scrutatori, tenendo in considerazione le fasce deboli dei cittadini iscritti all'albo. Tale richiesta – scrivono – di cui qualcuno tra i consiglieri ha provato ad assumersi senza ragione la paternità, pare aver trovato ampi consensi, purtroppo però alla prova dei fatti nessuna verifica sull'effettiva appartenenza alle fasce deboli è stata fatta se non, a detta dei consiglieri membri, una specifica domanda in tal senso formulata agli ineressati. E' evidente – segnalano i grillini – che in mancanza di dati certi o di una autocertificazione, ci si è affidati alla buona fede. In vista delle prossime elezioni di maggio, quindi, il Movimento 5 Stelle di Trevi ha deciso di portare avanti alla commissione, una proposta di effettiva trasparenza e casualità nella scelta degli scrutatori. “Abbiamo proposto che il Comune verifichi tramite incrocio di dati o autocertificazione l'effettiva appartenenza ad una fascia debole degli iscritti all'albo – spiegano – per poterne estrapolare una lista da cui poi scegliere, tramite estrazione a sorte, i nominativi da designare. In subordine, in caso di impossibilità effettiva di giungere ad ottenere un simile elenco attendibile, di procedere sempre tramite sorteggio da effettuarsi su tutti i nominativi dell'albo”.