Ragione e filosofia o passione e sentimenti? L'importante è riderci sopra con Flavio Oreglio e Antonio Cornacchione Venerdì 22 febbraio al Comunale di Gubbio la comicità filosofica di Oreglio, sabato 23 febbraio al teatro Verdi di Terni l'umorismo brillante di Cornacchione Anche questa settimana due occasioni per ridere e divertirsi con il Teatro Comico: venerdì 22 febbraio al Teatro Comunale di Gubbio il comico-filosofo di Zelig Circus, Flavio Oreglio, condividerà con il pubblico i grandi temi da sempre a lui cari – filosofia, scienza e religione -, mentre il giorno successivo, al Verdi di Terni, Antonio Cornacchione porterà in scena una commedia brillante dal gusto vagamente francese, che ironizza con leggerezza sull'amore e sull'amicizia. Lo spettacolo di Flavio Oreglio “Non è stato facile cadere così in basso” altro non è che il secondo capitolo della saga “Siamo una massa di ignoranti. Parliamone”. E' inutile dire che i temi del comico milanese sono sempre tra i più seri e vertono sulle risposte che l'uomo cerca di darsi per sopravvivere alle mille sollecitazioni cui è quotidianamente sottoposto; senonché, nella maggior parte dei casi, sono le domande che nascondono un errore e lo spirito ironico dell'autore oltre a far ridere lascia subito spazio alla riflessione. In una cornice scenografica scarna ed essenziale, Oreglio, grazie all'uso di un linguaggio umoristico semplice ed incisivo, riesce a dimostrare come si possa allo stesso tempo pensare giocando e giocare pensando. Divertissement raffinato e riflessione quindi, in una alternanza di momenti che vedono la trattazione di temi sociali, politici e filosofici lasciare improvvisamente spazio alla musica e al piacere di sorridere insieme: la parola, come l'universo, si espande nel monologo ed esplode come un micro big bang nella brevità di un aforisma o di un epigramma per momenti ludici fatti di pensieri in libertà. Con Oreglio ritroviamo sul palco la sua fedelissima band: Lorenzo Arco (chitarra elettrica, ukulele), Stefano Covri (chitarra acustica), Dario Polerani (basso, contrabbasso), Andrea Vandoni (violino) e Gino Carravieri (batteria e percussioni). A Terni, invece, Antonio Cornacchione propone “Non svegliate Cecile, è innamorata!” una commedia in due atti che nasce dalla penna corrosiva del vignettista francese Gérard Lauzier e che regala al pubblico tutto il gusto dell'umorismo francese. Dopo tre stagioni di grande successo, Cornacchione saluta quindi il “Povero Silvio” e realizza un sogno nel cassetto, portando finalmente in scena uno dei suoi autori preferiti, affidandosi alla regia di Elio De Capitani, stimato regista teatrale della Compagnia dell'Elfo di Milano nonché attore protagonista, in tempi recenti, del film di Nanni Moretti “Il Caimano”. Lo spettacolo è animato da tanti personaggi che, insieme al comico molisano (nel ruolo del fidanzato della fuggitiva Françoise), danno vita ad una divertente analisi dei rapporti d'amore e di amicizia. Tutto inizia con Françoise che sta per abbandonare Alain e, accompagnata dall'amica Monique, esce di casa con le valigie in mano. Dopo pochi minuti nello stesso appartamento giungono Alain e Roland completamente ubriachi. Convinti che Francoise stia dormendo nella sua stanza, cercano come possono di non disturbare e si raccontano i desideri di cambiamento che vorrebbero attuare nella loro vita sentimentale. Ma un vicino di appartamento, a causa di una parete troppo sottile, raccoglie le confidenze tra i due e crea uno scompiglio tale che nulla sarà come prima nelle loro vite. 18 febbraio 2008